Prosegue il calo delle quotazioni del greggio, in un contesto che sconta le sempre maggiori tensioni commerciali tra Cina e Usa.
Intorno alle 16:20, i futures su Wti e Brent arretrano rispettivamente del 3,5 e del 3,1% a 51,8 e a 57,1 $/bl, avviandosi a registrare la terza seduta consecutiva in rosso e portando a oltre il 20% il ribasso delle quotazioni dal picco registrato lo scorso aprile.
Il crescente timore che lo scontro tra le due superpotenze mondiali possa trasformarsi in una vera e propria guerra valutaria, che porti a una recessione economica globale, alimenta infatti le preoccupazioni su una contrazione della domanda.
L’EIA ha tagliato le proprie stime sulla crescita della domanda energetica mondiale nel 2019, ora vista a 1 milione di barili al giorno.
A controbilanciare la domanda debole e a limitare in parte le perdite contribuiscono le forti tensioni nel Golfo Persico nonché l’embargo economico dichiarato dal presidente Trump nei confronti del Venezuela, con il quale il governo a stelle e strisce ha vietato le transazioni con il paese.
