Lo scivolone di oggi ha spinto le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Matteo Del Fante al di sotto delle medie mobili a 50 (in transito a 9,393 euro) e a 100 sedute (in transito a 9,19 euro), portandole a ridosso della trendline ascendente di lungo/medio periodo, attualmente di passaggio in area 9 euro.
L’eventuale cedimento di questo supporto dinamico, accompagnato dalla rottura al ribasso del minimo intraday di oggi a 8,944 euro, potrebbe favorire un’ulteriore discesa dei corsi delle azioni Poste Italiane verso il successivo supporto statico posto a 8,59 euro a seguito del deterioramento del quadro grafico di lungo periodo (a neutrale dal precedente rialzista. Nel caso di rottura al ribasso, confermata in chiusura di seduta, di questo livello le quotazioni dei titoli del gruppo attivo nella gestione del servizio postale, ma anche nel settore finanziario, assicurativo e della telefonia mobile potrebbero essere proiettate verso un primo obiettivo di breve periodo posizionabile a 8,336 euro, al di sotto del quale il successivo target è individuabile a quota 8,064 euro.
Lo scenario negativo appena delineato per i corsi delle azioni Poste Italiane potrebbe essere accantonato, al contrario, con la tenuta della sopracitata trendline ascendente di lungo periodo, accompagnata da un rapido ritorno sopra una prima resistenza statica posta a 9,189 euro. In questo caso, la minore pressione dei venditori potrebbe favorire un rapido recupero fino alla successiva barriera individuabile a 9,334 euro, con target rialzisti di breve periodo individuabili rispettivamente a 9,62 euro prima e a quota 9,992 euro in seguito, con quest’ultimo obiettivo che coincide con il massimo storico registrato lo scorso 1° agosto.
La performance da inizio anno dei titoli Poste Italiane è pari a +28,9% (+11,3% nell’intero 2018) e il target price medio sulla base dei contributi dei 13 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 10,29 euro, con un potenziale rialzista del 14,3 per cento.
Prezzo di riferimento: 9,00 euro
+11% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 9,992 euro;
+6,9% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 9,62 euro;
+3,7% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 9,334 euro;
+2,1% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 9,189 euro;
-0,6% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 8,944 euro;
-4,6% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 8,59 euro;
-7,4% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 8,336 euro;
-10,4% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 8,064 euro.