Nel pomeriggio le principali piazze europee continuano a muoversi intorno alla parità, dopo aver vanificato nel corso della mattinata il tentativo di recupero provato in avvio.
Il Cac40 di Parigi cede lo 0,1%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,7% e il Ftse 100 di Londra lo 0,1%. Sulla parità invece il Ftse Mib di Milano in area 20.315 punti e il Dax di Francoforte.
Oltreoceano, nel frattempo Wall Street apre in ribasso con il Dow Jones a -0,7%, lo S&P500 a -0,6% e il Nasdaq a -0,7 per cento.
I mercati continuano a scontare le vicende Usa-Cina e i conseguenti timori riguardanti un rallentamento dell’intera economia mondiale. Preoccupazioni che alimentano le prospettive di un intervento accomodante delle banche centrali, come mostrano anche i guadagni dei bond governativi.
I negoziati con Pechino in programma a settembre potrebbero essere annullati, stando alle ultime dichiarazioni di Donald Trump. Si segnala inoltre che in un report diffuso nel fine settimana, Goldman Sachs ha detto di ritenere improbabile il raggiungimento di un’intesa prima delle elezioni presidenziali Usa del 2020.
A Milano, il sentiment si mantiene attendista dopo aver scongiurato il rischio di downgrade da parte di Fitch. La società di rating ha infatti lasciato invariato (venerdì sera) il rating sull’Italia a ‘BBB’ con outlook negativo, sottolineando però le preoccupazioni legate all’elevato debito pubblico, alla debole crescita economica e all’incertezza politica.
Sull’obbligazionario italiano, il rendimento del decennale italiano si attesta all’1,7% con il relativo spread in area 229 punti, dopo l’impennata in scia allo scoppio della crisi di governo.
Nel pomeriggio è in programma la conferenza dei capigruppo del Senato per decidere il calendario del voto per la mozione di sfiducia della Lega nei confronti del premier Giuseppe Conte, che apre la strada a un probabile ritorno alle urne in autunno.
Sul forex, il dollaro continua ad arretrare rispetto alla divisa europea a 1,1215 e lo yen a 105,34.
Tra le materie prime, risalgono le quotazioni del greggio con il WTI e il Brent rispettivamente a 54,74 dollari al barile (+0,45%) e 58,62 dollari al barile (+0,15%). In rialzo anche l’oro a 1.516,55 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, acquisti su Campari (+2,4%) e Poste Italiane (+1,7%). Vendite invece su Tenaris (-2,5%) appesantita dopo la disfatta di Macri in Argentina e il calo del numero delle trivelle negli States.