Ottava in rosso per il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che, appesantito dall’andamento del greggio, ha messo a segno un -3,3%, rispetto al -3% del corrispondente indice europeo.
Non è bastato il tentativo di recupero nelle sedute di giovedì e venerdì in scia al rimbalzo del petrolio, dopo che i futures su Wti e Brent erano giunti mercoledì in prossimità dei minimi da gennaio 2019, con un calo del 22,9 e del 27,2 % rispetto al picco segnato a fine aprile scorso.
Settimana sotto pressione per le quotazioni del greggio, con Wti a 54,4 $/bl (-2,4% w/w) e Brent a 58,6 $/bl (-5,3% w/w) poco dopo la chiusura di venerdì, appesantite dai cali messi a segno nelle prime tre sedute settimanali in scia all’acuirsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Ha pesato inoltre l’aumento a sorpresa delle scorte Usa mostrato dai dati EIA, che hanno portato l’Arabia Saudita a dialogare con gli altri paesi produttori per valutare una serie di opzioni che consentano una stabilizzazione del prezzo dell’oro nero.
Sull’azionario, vendite sulle tre big a partire da Tenaris (-5%), seguita da Saipem (-4,2%) ed Eni (-3,6%).
Tra le Mid, tiene Saras che ha chiuso poco mossa (+0,2%), mentre forti vendite interessano Maire Tecnimont (-3,9%).
Infine, tra le società a minore capitalizzazione, D’Amico è arretrata del 2,8%, seguita da Gas Plus (-2,3%), a cui non sono bastati i positivi risultati semestrali .