Banca Popolare di Sondrio ha conseguito nel secondo trimestre 2019 un margine di intermediazione pari a 202,3 milioni (-8,8% rispetto al corrispondente periodo del 2018). Il trimestre è stato archiviato con un utile netto consolidato di 12,1 milioni (-58% a/a), dopo aver scontato maggiori rettifiche comprensive di una posta straordinaria connessa alla futura cessione di un portafoglio sofferenze e oneri per la stabilità del sistema bancario.
Il secondo trimestre 2019 di Banca Popolare di Sondrio è stato caratterizzato da ricavi e margini in calo.
Il margine di intermediazione è sceso a 202,3 milioni (-8,8% rispetto al corrispondente periodo del 20189.
Andamento dovuto principalmente al calo del margine di interesse a 109,9 milioni (-15,1% a/a), a fronte della sostanziale stabilità delle commissioni nette a 77 milioni.
In aumento i profitti da trading a 14,7 milioni (+8,1% rispetto al secondo trimestre 2018), beneficiando del positivo andamento dei mercati finanziari che ha caratterizzato il periodo.
I costi operativi sono aumentati a 127,6 milioni (+5,4% su base annua), all’interno dei quali le spese per il personale sono cresciute a 61,5 milioni (+4,6% rispetto al periodo di confronto) e gli altri costi a 66 milioni (+6,2% a/a), scontando anche oneri sostenuti per la stabilità del sistema bancario.
Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 74,8 milioni (-25,9% a/a).
Sui conti hanno impattato le maggiori rettifiche nette su crediti per 62,4 milioni (+11% su base annua), appesantite da poste straordinarie riferite alla futura cessione di un portafoglio di sofferenze pari a circa 1 miliardo al lordo delle rettifiche. Il risultato netto di gestione si è pertanto fermato a 19,1 milioni (-55,9% a/a).
Il periodo si è chiuso con un utile netto per 12,1 milioni (-58% rispetto al secondo trimestre 2018).