Avvio di ottava all’insegna delle vendite per le azioni Tenaris che, intorno alle 16:45, arretrano del 2,4% in area 9,88 euro, in coda al Ftse Mib che segna invece un frazionale rialzo dello 0,1 per cento.
Il titolo è appesantito dalle vicende politiche in atto in Argentina, paese nel quale Tenaris opera tramite Siderca e dove nel weekend si sono svolte le primarie, banco di prova in vista delle elezioni presidenziali in programma il prossimo 27 ottobre.
I risultati delle votazioni hanno mostrato un crollo dei consensi nei confronti dell’attuale presidente liberale Mauricio Macri, in favore del candidato di centrosinistra ed ex primo ministro, Alberto Fernandez.
Crolla il peso argentino nei confronti del dollaro rispetto alla chiusura di venerdì, mentre cresce tra gli investitori il timore per la possibile ripercussione sui mercati che la sconfitta di Macrì potrebbe comportare.
A pesare ulteriormente Tenaris contribuisce la lettura del numero di trivelle petrolifere attive in territorio americano diffusa da Baker Hughes, che ha evidenziato nella scorsa ottava un calo di 6 unità a 764 pozzi.
Intanto, il petrolio è poco mosso, con i futures su Wti e Brent che scambiano sostanzialmente flat rispettivamente a 54,5 e 58,5 dollari il barile.
Si ricorda infine che, secondo i dati raccolti da Bloomberg, i giudizi sul titolo si dividono in 12 “buy”, 6 “hold” e 2 “sell”, con target price medio a 12 mesi di 13,92 euro, pari a un potenziale upside del 42% circa rispetto alle quotazioni attuali.