Eni si è aggiudicata, assieme a BP, un contratto del valore di 400 milioni di dollari per la realizzazione di un oleodotto in Iraq, destinato all’esportazione nell’area del Golfo.
È quanto riportano fonti di stampa, secondo cui il cane a sei zampe gestirebbe l’ingegneria e la costruzione del progetto, mentre a BP spetterebbe la supervisione del versante finanziario.
A fronte dell’incarico, la compagnia britannica riceverebbe un compenso sotto forma di forniture di petrolio, mentre Eni otterrebbe la propria parte per cassa.
Esclusa invece dalla commessa Exxon, data inizialmente per favorita, che dovrebbe tuttavia rivestire un ruolo nell’ambito del più generale piano da 53 miliardi di dollari in infrastrutture petrolifere programmato dal governo iracheno per i prossimi 30 anni.
Per Eni la presenza in Iraq resta quindi strategica nell’ambito dell’espansione in Medio Oriente. Baghdad mira infatti ad aumentare la produzione complessiva giornaliera dai 4,5 milioni di barili odierni a 6 milioni entro il 2020, di cui oltre l’80% destinato all’esportazione, con l’obiettivo di arrivare a sfidare l’Arabia Saudita nei prossimi 5 anni raddoppiando a 9 milioni.