Eurizon, società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo, ha chiuso il primo semestre 2019 con un utile netto consolidato (compreso l’utile di pertinenza di terzi) di 226 milioni e un margine da commissioni è di 342 milioni.
Eurizon si conferma una realtà efficiente, anche nelle fasi meno favorevoli, con
un cost/income ratio al 20%, in leggero calo rispetto il 21% dello stesso periodo del 2018 e in diminuzione rispetto al 21% del 31 dicembre 2018.
Il valore del patrimonio gestito al 30 giugno 2019 è salito a 315 miliardi (+4% rispetto a fine 2018).
I flussi di raccolta hanno manifestato segnali di ripresa nell’ultimo periodo, portando Eurizon a chiudere il secondo trimestre con un valore positivo di 1,3 miliardi. Nel complesso, la raccolta netta rimane negativa da inizio anno per 2,4 miliardi a causa dei deflussi registrati nei primi mesi dell’anno sia sui fondi comuni sia sulle gestioni di portafogli.
Per quanto riguarda le partecipazioni estere, positivo il contributo della Cina, con Penghua Fund Management (partecipata al 49%) che nei sei mesi registra una raccolta in euro di
3,72 miliardi.
Il patrimonio gestito dalla società di Shenzen arriva a 81,5 miliardi di euro, portando il patrimonio complessivo gestito da Eurizon a 397 miliardi di euro.
Nell’Est Europa invece rimangono complessivamente stabili a 3,74 miliardi le masse per le tre Società che rientrano nell’Hub, VUB AM (Slovacchia), CIB IFM (Ungheria) e PBZ Invest (Croazia).
“Siamo soddisfatti dei risultati del periodo” dichiara Tommaso Corcos, Ad di Eurizon. “Emergono concreti segnali di ripresa della raccolta, frutto dell’efficace attività di consulenza delle reti di vendita con cui abbiamo mantenuto una stretta collaborazione, soprattutto nelle fasi di maggiore tensione sui mercati.”
“Molto positivo anche l’apporto della clientela istituzionale, con cui in questi mesi abbiamo sviluppato nuove iniziative e avviato importanti collaborazioni.” conclude Corcos.