Le principali piazze europee hanno chiuso le contrattazioni in rialzo, dopo aver invertito la rotta in scia agli ultimi sviluppi che hanno interessato il fronte Usa-Cina. L’amministrazione Trump ha infatti annunciato il rinvio al 15 dicembre, per motivi di sicurezza nazionale, dei dazi al 10% su una serie di prodotti cinesi, tra cui laptops e cellulari.
Entrando nel dettaglio delle singole piazze del Vecchio Continente, Milano ha guadagnato l’1,4%, il Dax di Francoforte lo 0,6% , il Cac40 di Parigi l’1%, il Ftse 100 di Londra lo 0,3% e l’Ibex 35 di Madrid lo 0,4%. Oltreoceano, intorno alle ore 18:00, il Dow Jones guadagna invece l’1,6%, il Nasdaq l’1,9% e lo S&P500 l’1,6%.
Gli acquisti sono stati sostenuti al tempo stesso anche dal crescente ottimismo e dall’annuncio, arrivato direttamente da Pechino, di imminenti nuovi contatti telefonici tra le due parti prima dell’entrata in vigore dei dazi previsti per il prossimo 1° settembre.
Il dato sull’inflazione USA di luglio ha registrato una variazione positiva dello 0,3% su base mensile, in linea con il consensus e superiore al dato di giugno (+0,1%). La variazione anno su anno è stata dell’1,8%, poco superiore alle previsioni (+1,7%) e al +1,6% di giugno.
Numeri che hanno spinto in alto il rendimento dei treasuries a due anni, con una curva yield curve sempre più vicina ad una sua inversione. Quest’ultimo scenario continua a preoccupare gli operatori circa una potenziale recessione, sostenuta anche dalla negativa lettura dello ZEW di agosto sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi.
A breve (ore 18:00) si terrà al senato il voto sul calendario della crisi dopo che ieri la conferenza dei capigruppo non ha trovato un accordo sulla data per la mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte e da cui emergeranno ulteriori indicazioni circa l’evoluzione della situazione politica italiana.
Nel frattempo, il rendimento del decennale scende all’1,63% con il relativo spread verso il bund tedesco a 224 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro scende in area 1,1187 mentre il biglietto verde guadagna terreno verso lo yen a 106,47.
Tra le materie prime, risalgono le quotazioni del WTI e del Brent rispettivamente a 57,01 dollari al barile (+3,7%) e 60,84 dollari al barile (+3,88%).
Tornando a Piazza Affari, Banco BPM (+4%) chiude in testa, seguita subito dopo da UBI (+3,9%), Pirelli (+3,3%) e STM (+3,2%). In coda, Telecom (-1,2%) e Campari (-1,7%).