Nel pomeriggio invertono la rotta le principali piazze europee, dopo l’avvio delle contrattazioni a Wall Street, in scia ad un crescente ottimismo sostenuto da un avanzamento nelle “trade talks” tra Stati Uniti e Cina.
Intorno alle ore 16:15, Milano guadagna l’1,1% in area 20.490 punti. Il Dax di Francoforte segna un rialzo dello 0,6% , il Cac40 di Parigi dell’1,1%, il Ftse 100 di Londra dello 0,3% e l’Ibex 35 di Madrid dello 0,7%. Oltreoceano, il Dow Jones guadagna invece l’1,6%, il Nasdaq il 2% e lo S&P500 l’1,6%.
Gli acquisti sulle principali borse europee sono stati sostenuti dal rinvio al 15 dicembre, da parte dell’amministrazione Trump, dell’entrata in vigore dei dazi al 10% su una serie di prodotti cinesi, tra cui laptops e cellulari.
Ulteriori indicazioni positive sono arrivate direttamente da Pechino che ha annunciato nuovi contatti telefonici con i vertici USA prima dell’entrata in vigore dei dazi prevista per il prossimo 1° settembre.
Nel frattempo il dato sull’inflazione USA di luglio ha registrato una variazione positiva dello 0,3% su base mensile, in linea con il consensus e superiore al dato di giugno (+0,1%). La variazione anno su anno è stata dell’1,8%, poco superiore alle previsioni (+1,7%) e al +1,6% di giugno.
Il dato ha spinto in alto il rendimento dei treasuries a due anni, portando il differenziale con il decennale sui livelli minimi dal 2007. Una possibile inversione della curva dei tassi continua a preoccupare gli operatori circa una potenziale recessione, sostenuta anche dalla negativa lettura dello ZEW di agosto sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi.
Per quanto riguarda Milano, gli investitori attendono ulteriori sviluppi della situazione politica. E’ previsto per oggi alle ore 18:00 il voto sul calendario della crisi dopo che ieri la conferenza dei capigruppo non ha trovato un accordo sulla data per la mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte.
Sull’obbligazionario italiano, il rendimento del decennale resta stabile all’1,64% con il relativo spread verso il bund tedesco a 223 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro scende in area 1,1193 mentre il biglietto verde guadagna terreno verso lo yen a 106,34.
Tra le materie prime, risalgono le quotazioni del WTI e del Brent rispettivamente a 56,14 dollari al barile (+2,2%) e 59,98 dollari al barile (+2,41%).
Tornando a Piazza Affari, in rispolvero i bancari: UBI (+3,5%), Banco BPM (+3,3%), Unicredit (+3%). Bene anche STM (+3%). In coda TIM (-1,2%) e Campari (-1,5%).