Le principali piazze europee chiudono la seduta odierna in rosso appesantiti dai deludenti dati macro cinesi e dalle preoccupazioni riguardanti un rallentamento del ciclo economico.
Il Ftse Mib di Milano ha lasciato sul terreno il 2,5%, chiudendo gli scambi in area 20.020 punti. Il Dax30 di Francoforte ha ceduto il 2,2%, il Cac40 di Parigi il 2,1%, l’Ibex35 di Madrid il 2,1% e il Ftse 100 di Londra l’1,4%.
Oltreoceano, intorno alle ore 18:00, il Dow Jones si muove in ribasso del 2,3%, il Nasdaq del 2,6% e lo S&P500 del 2,3%.
L’ottimismo infuso nella precedente sessione di mercato dal rinvio delle tariffe Usa è stato subito controbilanciato negativamente dai deboli dati macro che hanno interessato la Cina e la Germania.
La produzione cinese dello scorso mese ha mostrato un incremento del 4,8%, il più debole dal 2002, al di sotto del 6% atteso dagli analisti e del 6,3% di giugno. Le vendite al dettaglio hanno segnato invece un aumento del 7,6%, inferiore tuttavia al +8,6% stimato dal consensus e al +9,8% della rilevazione precedente.
La lettura preliminare del Pil della Germania del secondo trimestre ha evidenziato un -0,1% su base congiunturale.
Rilevazioni che hanno dato ampio sfogo alle preoccupazioni degli operatori circa un rallentamento dell’economica globale, sostenuto anche dalla momentanea inversione della curva dei rendimenti dei titoli di stato americani tra la scadenza a due anni e quella a dieci.
Ricordiamo in merito che l’inversione della curva dei treasuries non accadeva dal 2007 e che storicamente ha anticipato una fase di recessione.
Sull’obbligazionario italiano, il rendimento del decennale italiano è sceso e all’1,52% con il relativo spread verso il bund tedesco a 217 punti. Martedì sera, il Senato ha definito le tempistiche della crisi di governo calendarizzando per il 20 agosto le comunicazioni del premier Giuseppe Conte in Aula. Attesa il prossimo 22 agosto la discussione alla Camera sul taglio dei parlamentari.
Sul forex, l’euro dollaro arretra all’1,1141 e il dollaro yen a 105,83.
Tra le materie prime, crollano le quotazioni del greggio con il Wti e il Brent rispettivamente a 54,27 dollari al barile (-5%) e 58,71 dollari al barile (-4,3%) dopo l’aumento a sorpresa delle scorte USA, annunciato dall’EIA.
Tornando a Piazza Affari, chiude completamente in rosso il Ftse Mib. In coda Bper (-4,9%) e Tenaris (-5,2%).