Frena di nuovo il comparto bancario a Piazza Affari. Mercoledì il Ftse Italia Banche perde il 3% annullando i guadagni fatti registrare nella seduta di ieri (chiusa in rialzo del 2,6%) e appesantendo il Ftse Mib (-2,5%).
Le vendite arrivano in scia alle aspettative pessimistiche del mercato riguardo la situazione politica italiana sulla quale restano ancora molte incognite e sembra sfumare la realizzabilità di un governo tecnico che dovrebbe traghettare il Paese a nuove elezioni con i conti in ordine e senza il rischio di nuove tensioni con l’Unione Europea.
Ieri il Senato ha definito le tempistiche della crisi di governo calendarizzando per il 20 agosto le comunicazioni del premier Giuseppe Conte in Aula, mentre si terrà il 22 alla Camera la discussione sul taglio dei parlamentari.
In questo contesto lo spread Btp-Bund si contrae a 217 pb, dopo che nella seduta di martedì era sceso in area 222 pb.
In rosso tutti i tiloli bancaria ad eccezione di Mps (+0,9%) che prosegue nel de-risking.
Tra i titoli del Ftse Mib, perde meno del settore Intesa Sanpaolo (-2,2%) e Mediobanca (-2,3%).
Ubi (-3%) che ha ricevuto un offerta non vincolante da Cattolica per il business assicurativo.
Nelle Mid Cap perdono il 4% sia Creval che Banca Popolare di Sondrio.
Tra le Small Cap, Carige, sospesa dalle contrattazioni, venerdì in tarda serata ha comunicato che è stato raggiunto un accordo quadro tra Fitd, il Siv, Ccb, la Sga e altre primarie istituzioni finanziarie, volto al rafforzamento patrimoniale.