Chiusura positiva per le principali piazze europee in scia alla buona intonazione di Wall Street, con Milano che ha guadagnato l’1,5% a 20.323 punti.
Oltreconfine il Dax di Francoforte ha chiuso in rialzo dell’1,3%, il Cac40 di Parigi dell’1,2%, l’Ibex35 di Madrid dell’1,8% e il Ftse100 di Londra dello 0,7 per cento. Al di là dell’Atlantico, il Dow Jones registra un +0,9%, lo S&P500 un +1,2% e il Nasdaq un +1,5 per cento.
A sostenere gli acquisti in particolare l’annuncio da parte di Pechino di nuovi stimoli all’economia, dopo gli ennesimi deludenti dati macro che hanno interessato la superpotenza asiatica.
Gli investitori mantengono comunque sempre alta l’attenzione sul tema della crescita economica, preoccupati di una possibile recessione mondiale. Timori sostenuti dall’inversione della curva dei tassi Usa, osservata nelle ultime sedute, che ha contribuito ad aumentare sempre di più le attese proprio verso nuovi interventi di sostegno da parte delle banche centrali.
L’Eurotower potrebbe mettere in campo un pacchetto di stimoli superiore alle attese, secondo quanto dichiarato dal membro della BCE Olli Rehn, mentre per quanto riguarda la Fed qualche indicazione potrebbe emergere in occasione del tradizionale meeting annuale a Jackson Hole.
Altro tema “caldo” infine quello delle relazioni Usa – Cina, in attesa di novità dopo le minacce di contromisure da parte di Pechino verso gli Stati Uniti. Il paese asiatico non ha risposto direttamente alla decisione dell’amministrazione Trump di far slittare a metà dicembre l’introduzione di nuove tariffe sulle importazioni cinesi di prodotti hi-tech.
E’ stata diffusa oggi la bilancia commerciale destagionalizzata dell’Eurozona di giugno che ha messo in evidenza un surplus di 17,9 miliardi di euro, inferiore ai 18,5 miliardi del consensus. La rilevazione di maggio è stata nel dettaglio rivista al ribasso a 19,6 miliardi dai precedenti 20,2 miliardi.
Sul forex, il cambio euro/dollaro torna sotto quota 1,11 mentre il biglietto verde risale rispetto allo yen in area 106,30.
Tra le materie prime, il WTI e il Brent salgono rispettivamente a 54,76 dollari al barile e 58,72 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano è sostanzialmente stabile all’1,40%, con il relativo spread verso il Bund tedesco a 208 punti, in attesa di nuovi sviluppi politici mentre non si placano le tensioni all’interno del Governo.
Tornando a Piazza Affari, Ubi Banca in vetta a +5,6 per cento. Ben comprate anche Enel (+4,6%), Banco Bpm (+4%) e Unicredit (+3,7%). In coda Salvatore Ferragamo (-1,9%) e Fca (-2,7%).