Le Borse Europee si muovono in territorio positivo, dopo le vendite registrate nelle sessioni di mercato antecedenti la pausa di Ferragosto, nonostante sullo sfondo continuino a restare vivi i timori verso una recessione dell’economia mondiale.
Intorno alle ore 11:50, il Ftse Mib di Milano guadagna lo 0,9%, il Dax di Francoforte lo 0,7%, il Ftse 100 di Londra lo 0,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,8% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,6%
Sul fronte commerciale, il Presidente americano Donald Trump ha utilizzato il termine “producenti” per definire i colloqui avuti con Pechino, dopo la decisione di rinviare a metà dicembre l’introduzione di nuovi dazi sulle importazioni di prodotti tecnologici cinesi. Indicazioni positive, sebbene non sia ancora stata fissata una data per la ripresa delle trattative.
Il paese asiatico sembra inoltre prossimo a implementare nuovi stimoli all’economia, in scia agli ultimi deludenti dati macro. I timori legati al rischio di recessione globale, alimentati anche dall’inversione della curva dei tassi Usa, hanno contribuito ad aumentare sempre di più le attese verso nuovi interventi di sostegno da parte delle banche centrali.
Francoforte sembra infatti pronta ad annunciare un pacchetto di stimoli che va oltre le aspettative, secondo quanto dichiarato dal membro della BCE Olli Rehn. Per quanto riguarda la FED, invece, ulteriori indicazioni potrebbero arrivare nel corso della consueta conferenza annuale di Jerome Powell a Jackson Hole.
Questa mattina è stata pubblicata la bilancia commerciale destagionalizzata dell’Eurozona che nel mese di giugno ha segnato un surplus di 17,9 miliardi di euro, inferiore ai 18,5 miliardi del consensus. La rilevazione di maggio è stata nel dettaglio rivista al ribasso a 19,6 miliardi dai precedenti 20,2 miliardi.
Sul forex, il dollaro guadagna terreno rispetto alle altre valute, con il cambio euro/dollaro a 1,108 e il dollaro/yen a 106,42.
Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Wti e il Brent rispettivamente a 55,49 dollari al barile (+1,9%) e 59,02 dollari al barile (+1,4%).
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano scende all’1,36%, con il relativo spread verso il Bund tedesco a 206 punti, mentre si fa sempre più acceso lo scontro all’interno del governo.
Tornando a Piazza Affari, Leonardo guida il Ftse Mib (+3,5%), seguita subito dopo da Enel (+3,1%) e Snam (+2,4%). Vendite su Pirelli (-1,7%) e FCA (-2,5%).