Nel pomeriggio le principali piazze del Vecchio Continente aumentano leggermente i guadagni, dopo l’apertura in rialzo di Wall Street, con Milano che, intorno alle ore 16:00, guadagna l’1,1% a 20.250 punti.
Il Dax di Francoforte guadagna lo 0,9%, il Cac40 di Parigi lo 0,9%, l’Ibex35 di Madrid l’1,3% e il Ftse100 di Londra lo 0,4% Oltreoceano, il Dow Jones segna un rialzo dello 0,6%, lo S&P500 dello 0,8% e il Nasdaq dell’1,1%.
Seduta all’insegna degli acquisti sulle diverse borse mondiali in scia all’annuncio di nuovi stimoli all’economia dalla Cina, dopo gli ennesimi deludenti dati macro che hanno interessato la superpotenza asiatica.
Sullo sfondo restano al tempo stesso vivi i timori di una recessione dell’economia mondiale, sostenuta dall’inversione della curva dei tassi Usa – osservata nelle ultime sedute – che ha contribuito ad aumentare sempre di più le attese proprio verso nuovi interventi di sostegno da parte delle banche centrali.
Gli operatori attendono in merito con ansia la conferenza annuale di Jerome Powell a Jackson Hole, dove potranno emergere ulteriori indicazioni sulla politica monetaria dell’Istituto di Washington. Nel frattempo, il membro della BCE Olli Rehn ha dichiarato che a settembre la BCE annuncerà un pacchetto di stimoli oltre le aspettative.
Sul fronte commerciale, si attendono novità dopo le minacce di contromisure da parte di Pechino verso gli Stati Uniti. Il paese asiatico non ha risposto direttamente alla decisione dell’amministrazione Trump di far slittare a metà dicembre l’introduzione di nuove tariffe sulle importazioni cinesi di prodotti hi-tech.
E’ stata diffusa oggi la bilancia commerciale destagionalizzata dell’Eurozona di giugno che ha messo in evidenza un surplus di 17,9 miliardi di euro, inferiore ai 18,5 miliardi del consensus. La rilevazione di maggio è stata nel dettaglio rivista al ribasso a 19,6 miliardi dai precedenti 20,2 miliardi.
Sul forex, il biglietto verde recupera terreno verso la divisa europea e lo yen, con il cambio Eur/Usd a 1,107 e Usd/Jpy a 106,28.
Tra le materie prime, il WTI e il Brent salgono rispettivamente a 54,86 dollari al barile e 58,66 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano scende all’1,36%, con il relativo spread verso il Bund tedesco a 207 punti, in attesa di nuovi sviluppi politici mentre si fa sempre più acceso lo scontro all’interno del governo.
Tornando a Piazza Affari, Enel si posiziona in testa (+3,9%). Acquisti anche su UBI (+2,9%), Leonardo (+2,8%) ed Unicredit (+2,5%). In coda, Pirelli (-2,2%) e Fiat (-3,1%).