Il Ftse Italia Banche ha chiuso la settimana breve (solo 4 sedute) di ferragosto in rialzo del 0,5% grazie alla buona performance di venerdì che ha compensato le vendite di inizio settimana. Performance che si confronta con il -0,8% fatto registrare dall’Euro Stoxx Banche e dal 0,0% del Ftse Mib.
Il settore bancario ha vissuto una settimana molto volatile a causa dell’incertezza della situazione politica italiana che rimane in attesa del 20 agosto, giorno in cui il premier Giuseppe Conte sarà chiamato di fronte al senato per decidere se rassegnare le dimissioni direttamente o aspettare un voto di sfiducia in parlamento.
Intanto sembra allontanarsi la possibilità di elezioni politiche anticipate.
La seduta di venerdì ha beneficiato inoltre delle dichiarazioni del membro della Bce Olli Rehn, il quale ha detto che a settembre la BCE annuncerà un pacchetto di stimoli oltre le aspettative.
Tale contesto ha portato lo spread sotto i 210 punti base e in chiusura si è fissato a 208 pb.
Tra i titoli del Ftse Mib spicca Ubi (+5,6%) che ha ricevuto un offerta non vincolante da Cattolica per il business assicurativo, e che secondo fonti di stampa starebbe valutando una cartolarizzazione garantita per un portafoglio di circa 1 miliardo di valore nominale.
Ottava positiva anche per Banco Bpm (2,5%), Unicredit (+1,4%) e Intesa Sanpaolo (+0,4%).
Nelle Mid Cap, acquisti su Mps (+14,4%) che prosegue nel de-risking.
Bene anche Credem (+2,1%) mentre prevalgono le vendite su Creval (-1,3%) e Banca Popolare di Sondrio (-3,7%)
Tra le Small Cap, Carige è sempre sospesa dalle contrattazioni. Venerdì l’agenzia Moody’s ha dichiarato che l’accordo quadro tra Fitd, il Siv, Ccb, la Sga e altre primarie istituzioni finanziarie volto al rafforzamento patrimoniale rende “più plausibile” il piano di salvataggio della banca ligure.