Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha ceduto l’1,6 per cento, risultando tra i peggiori indici settoriali alla Borsa di Milano, che ha chiuso a -1,1 per cento.
Il settore ha sottoperformato anche rispetto al corrispondente indice europeo (-1,2%).
Una seduta in cui centrale è stato l’intervento in Senato di Giuseppe Conte che ha annunciato l’interruzione dell’azione di governo e le proprie dimissioni.
Lo spread Btp-Bund tuttavia si è ridotto a 204 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo all’1,35 per cento.
Movimento che segue quello dei principali benchmark mondiali, con lo yield del Treasury statunitense in diminuzione all’1,55 per cento.
Tornando al comparto Utility e Rinnovabili, vendite diffuse tra le Big, con Hera che tuttavia argina chiudendo in flessione dello 0,3 percento.
Snam (-1,4%) ha raggiunto un accordo per fare entrare il gruppo Copelouzos, primario operatore greco nel settore energetico, nell’azionariato di Desfa.
Italgas chiude in coda a -2 per cento.
Tra le Mid, unica in territorio positivo Erg (+0,6%), in scia all’acquisto di tre parchi eolici (34 MW) in Germania, per un equity value pari a 37 milioni, cui corrisponde un’enterprise value di 83 milioni.
Iren (-0,3%) tra il 12 e il 16 agosto 2019, ha acquistato 274.723 azioni per un controvalore complessivo di 658.606,33 euro. Ad oggi la società detiene in proprio lo 0,3037% del capitale ordinario.
Deboli anche le Small, con Alerion Clean Power che chiude in ultima posizione a -1,9 per cento.