Ieri il Ftse Italia Banche ha chiuso la seduta in calo del 1,1% appesantendo il Ftse Mib (-1,1%) e facendo peggio dell’omologo europeo (-1,2%).
Seduta che è partita sotto la parità in attesa dell’intervento del premier Giuseppe Conte al Senato che si è tenuto alle 15:00 in cui ci si attendeva una risposta alla mozione di sfiducia presentata alla Lega.
Il premier ha deciso quindi di rassegnare le dimissioni e interrompere l’esperienza di Governo, recandosi in serata dal presidente della Repubblica.
In questo contesto lo spread Btp-Bund si riduce a 204 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo all’1,35 per cento, ma non è sufficiente a risollevare il settore dalle vendite.
Tra le banche del Ftse Mib, resiste Mediobanca (-0,3) mentre perde meno del settore Intesa Sanpaolo (-0,6%). Più pesanti invece Bper (-3,2%) e Banco Bpm (-2,6%).
Nelle Mid Cap, si interrompono gli acquisti su Mps (-3,5%) dopo che nella settimana scorsa era stata ben comprata per via della cessione di altri crediti deteriorati, proseguendo la strategia di de-risking.
Segno meno anche su Creval (-2,3%) e Credem (-1,9%)
Tra le Small Cap, è arrivato l’ok da parte della Bce sul piano di salvataggio di Carige, che rimane sempre sospesa dalle negoziazioni. Lunedì sera la banca ligure ha inoltre convocato l’assemblea degli azionisti per il prossimo 20 settembre per deliberare sull’aumento di capitale necessario per l’esecuzione del piano di salvataggio.