Obbligazioni – Mattarella avvia le consultazioni

Pomeriggio all’insegna del denaro sulle principali borse europee, con Piazza Affari ben impostata in progresso del 2,1%, all’indomani delle dimissioni del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

La scena politica italiana pertanto vede come protagonista il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dovrà trovare una soluzione allo stallo attuale.

Oggi alle 16 avrà inizio una due giorni di consultazioni, con i presidenti delle Camere e i capi di partito, che permetteranno a Mattarella di esplorare la possibilità di un governo istituzionale o, viceversa di sciogliere Camere.

Una soluzione probabile, seppure non facile per via di alcune posizioni divergenti, sembra al momento quella di una coalizione formata da Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, che tuttavia avrebbero bisogno del sostegno di altre formazioni minori o dei senatori a vita per assicurarsi una stabilità.

Se M5s e PD non si accorderanno, Mattarella potrebbe cercare un ampio sostegno parlamentare per formare un governo tecnico che approvi la finanziaria per poi andare alle elezioni in primavera.

In questo contesto, il comparto obbligazionario mostra rendimenti ancora in calo sulle principali scadenze, con il Btp decennale ora all’1,31% (-8bp rispetto alla chiusura di ieri), con il differenziale verso il Bund sceso sotto quota 200 bp, alleggerendosi di una decina di punti base.

Restando in ambito fixed income, la Germania ha oggi collocato 824 milioni del nuovo Bund a 30 anni, scadenza agosto 2050 e cedola zero. Scadenza dove per la prima volta si è raggiunto un tasso negativo (-0,11%), infatti il trentennale collocato in asta in luglio aveva registrato un rendimento medio di 0,3%.

Oltreoceano, in serata verranno diffusi i verbali dell’ultima riunione della Fed, in cui sono stati abbassati i tassi di interesse di 25 punti base.

Venerdì invece l’attenzione sarà focalizzata sul presidente Jerome Powell, da cui si attendono indicazioni sulle prossime mosse dell’istituto americano. Dal canto suo, il presidente Donald Trump continua a reclamare una massiccia riduzione del costo del denaro.

Il T-Bond decennale è poco mosso, ora all’1,59%, stabile anche il cambio euro/dollaro in area 1,11.