Ieri il Ftse Italia Banche ha chiuso la seduta in rialzo del 1,3% sostenendo il Ftse Mib (+1,8%) e facendo meglio dell’omologo europeo (+0,4%).
Seduta positiva per Piazza Affari e in particolare per il comparto bancario il giorno dopo l’intervento del premier Giuseppe Conte al Senato durante il quale ha deciso di rassegnare le dimissioni e interrompere l’esperienza di Governo, recandosi in serata dal presidente della Repubblica.
I mercati non credono in elezioni già anticipate in autunno e auspicano a una coalizione Pd – M5S oppure un governo tecnico che possa approvare la finanziaria per andare poi alle elezioni in primavera.
Intanto, ieri pomeriggio sono iniziate le consultazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per esplorare la possibilità di un governo istituzionale.
In questo contesto lo spread Btp-Bund si riduce a 201 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo all’1,34 per cento.
Denaro su tutti i titoli del Ftse Mib, tra i quali si mette in luce Ubi (+2%), seguita da Bper (+1,7%),Mediobanca (+1,5%) e Bper (+1,3%).
Bene anche Unicredit (+0,9%) che sta valutando la cessione di Utp per un valore lordo di un miliardo.
Nelle Mid Cap, acqusiti su Mps (+0,7%) dopo la pausa della seduta di ieri. Il titolo veniva appunto da una serie di rialzi per via della cessione di altri crediti deteriorati, e proseguendo quindi la strategia di de-risking, apprezzata dal mercato.
In deciso rialzo invece sia Creval (+3,5%) che Credem (+2,3%)
Tra le Small Cap, è arrivato l’ok da parte della Bce sul piano di salvataggio di Carige, che rimane sempre sospesa dalle negoziazioni. Lunedì sera la banca ligure ha inoltre convocato l’assemblea degli azionisti per il prossimo 20 settembre per deliberare sull’aumento di capitale necessario per l’esecuzione del piano di salvataggio.