Obbligazioni – Forte calo dei rendimenti italiani

I mercati rivedono il colore rosa e si gettano alle spalle il venerdì nero della settimana precedente.

Borse in positivo e cambi che si riconfermano ancora una volta la componente meno volatile del periodo con un dollaro stabile in area 1,11, mentre il T-bond resta fermo sopra il rendimento dell’1,50%, livello che peraltro era già riuscito a riagguantare nel pomeriggio di ieri quando gli scambi a Wall Street avevano confermato il mutato umore degli operatori.

La nota più interessante della mattinata viene comunque dall’Italia, dove i titoli di Stato segnano ampi recuperi con decrementi dei tassi dell’ordine dei dieci decimali e oltre, ma soprattutto estesi lungo l’intera curva, dal breve al lungo termine.

Pur in presenza di qualche limatura da parte anche degli altri benchmark europei, questo consente allo spread di scendere in area 190 punti base rispetto al Bund a riprova che, nonostante il dialogo della notte senza apparente esito tra 5 Stelle e Partito Democratico, il mercato crede ormai ad una soluzione a portata di mano che si andrebbe a concretizzare entro i tempi dettati con autorevolezza dal Capo dello Stato.

Nel risiko della ripartizione dei dicasteri, non meraviglia che Economia ed Esteri sarebbero appannaggio dei Democratici, cosa che risulterebbe quanto mai gradita a Bruxelles, e forse anche internazionalmente, dove l’alchimia, fino a poche settimane fa improbabile, tra le due forze politiche così distanti tanto nel Dna che nella reciproca confidenza, viene comunque ritenuta possibile e auspicabile.

Del quadro più disteso ne trarranno immediato vantaggio le aste dei titoli di Stato che prendono avvio oggi per i titoli a breve (Ctz) e, in ipotesi positiva, quelle che di domani (Bot semestrale) per terminare giovedì con le emissioni a medio lungo (cinque e dieci anni).

Su fronte High-yield si segnala, come previsto, l’andamento dicotomico dello spread in dollari ed euro, con il secondo sostanzialmente stabile, ma col primo in decisa correzione.