Utility – A luglio output elettrico +6,7% su base annua

A luglio 2019, secondo le rilevazioni di Terna, la domanda di elettricità in Italia è stata di 31,4 miliardi di kWh, in crescita del 3,1% rispetto allo stesso mese del 2018.

Un risultato ottenuto con un giorno lavorativo in più (23 vs 22 giorni), e con una temperatura media pressochè uguale a quella di giungo 2018.

Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta a una variazione positiva della domanda elettrica di luglio dell’1,5%.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di luglio 2019 è risultata ovunque positiva: al Nord +3,0%, al Centro +3,8% e al Sud +2,9%.

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a luglio 2019 ha fatto registrare una variazione leggermente positiva (+0,4%) rispetto al mese precedente. Tale risultato mantiene il profilo del trend che assume un andamento leggermente crescente.

Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 52,31 €/MWh nel periodo in esame, in calo del 16,6% rispetto a luglio 2018.

Nel mese in esame la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’88,8% con produzione nazionale e per la quota restante (11,2%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

Nel dettaglio, la produzione nazionale netta (28 miliardi di kWh) è cresciuta del 6,7% rispetto a luglio 2018 ed era composta per il 41% da fonti energetiche rinnovabili (11.606GWh) ed il restante 59% da fonte termica. In crescita la produzione termica (+7,9%), idroelettrica (+9,2%) e geotermoelettrica (+2,1%). Cala, invece, la produzione fotovoltaica (-0,9).

La potenza massima (c.d. punta di potenza) richiesta a luglio scorso è stata pari a 58.219 MW registrata giovedì 25 luglio tra le ore 16 e le ore 17, superiore del 3,3% rispetto al valore registrato alla punta di luglio 2018.

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica a luglio 2019 sono positivi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, grazie all’aumento della produzione termoelettrica (+7,9%), idroelettrica (+9,2%) e geotermica (+2,1%).

I dati in esame sono lievemente positivi per realtà come Erg (esposta anche all’idroelettrico), Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica (+0,6%).