AMM realizza la sua prima acquisizione dopo l’approdo all’AIM dello scorso 30 aprile e nel contempo consegue significativi sviluppi nella crescita organica, dimostrando capacità di execution nel rispetto della strategia illustrata al mercato in fase di IPO. È questa la sintesi dell’intervista al Presidente e co-amministratore delegato Omero Narducci, che ricorda come “lo sviluppo sarà focalizzato sui clienti di minori dimensioni e sulla business intelligence per continuare a crescere nel mercato del mobile marketing e migliorare i margini”.
- Il focus sulla clientela “small business” nel mercato della messaggistica
- Il ruolo della Business Intelligence nel B2B2C
- Rafforzare i business profittevoli per migliorare i margini
- Il 2019 conferma il trend di sviluppo
- Lo scenario di riferimento si conferma positivo
- L’Outlook per il periodo 2019-2023
- Borsa
AMM è approdata all’AIM lo scorso 30 aprile con una offerta che ha raccolto l’interesse degli investitori ed ha permesso all’azienda fondata da Aruba S.P.A ed attiva nel mobile marketing e nel web advertising di raccogliere circa 2,8 milioni per accelerare il percorso di crescita che ha caratterizzato il gruppo sin dalla sua nascita.
Risorse grazie le quali “dare maggiore forza alla leva esogena in un mercato caratterizzato da poche aziende di medio-grande dimensione ed una moltitudine di piccoli e piccolissimi operatori” come sottolinea Omero Narducci, Presidente di AMM.
Un mercato, prosegue il capo azienda, “molto frazionato e destinato a subire una profonda mutazione sulla spinta di una evoluzione tecnologica che determinerà un acuirsi della competizione non solo sui prezzi. Un mercato che per noi rappresenta grandi opportunità di crescita sia organica che esogena come evidenziato anche in questa prima parte del 2019”.
Il tutto in un contesto di settore in forte crescita. Dal 2015 al 2017, a livello globale e come si rileva dai dati raccolti da Banca Finnat, la percentuale di società che hanno utilizzato il canale di messaggi per raggiungere i propri clienti si è incrementato dal 24% al 59%. Ciò indica non solo che il mercato è in crescita ma anche che non è saturo, e quindi mostra ancora un potenziale significativo.
Il focus sulla clientela “small business” nel mercato della messaggistica
“La nostra strategia di crescita passerà attraverso i clienti di medie dimensioni attivi nello ‘small business’ poiché offrono margini migliori, ma senza tralasciare i clienti ‘big spender’ che ad oggi costituiscono la nostra più importante fonte di ricavi”.
Ed il percorso da fare non è poco poiché oggi, come sottolinea Narducci, “quasi il 90% del nostro fatturato proviene dal mercato della messaggistica, ma solo un quarto deriva da quei clienti ‘small business’ la cui incidenza dovrà salire progressivamente sino a pareggiare il peso dei grandi operatori”.
Percorso a cui darà un contributo importante la leva esogena come dimostrato con l’acquisto di Cinevision, operatore attivo in Italia nel servizio di messaggistica professionale riguardante la clientela ‘small business’. E le potenzialità sono significative poiché “il mercato è formato principalmente da tante piccole società con fatturato inferiore al milione di euro”.
Il ruolo della Business Intelligence nel B2B2C
“Investiremo nella Business Intelligence ed entreremo di fatto nel settore del ‘marketing automation’ ove le società stanno investendo molto.” Un business in forte crescita ove noi, spiega il Presidente di AMM, “possiamo apportare grande valore studiando i comportamenti degli utenti in modo tale da diventare sempre più efficaci nella nostra azione di supporto”.
E gli applicativi sono veramente tanti come testimonia l’utilizzo di questi dati anche per “segmentare la propria base clienti, in modo tale da riconoscere le caratteristiche di ognuno con lo scopo finale di fidelizzarlo, creando uno stretto rapporto tra la società e il consumatore finale”.
Un business con altissime potenzialità e tutto da sviluppare anche nel nostro comparto, ove siamo solo agli inizi come testimonia la comparazione con i settori più avanzati anche nell’utilizzo dei big data.
Rafforzare i business profittevoli per migliorare i margini
AMM si è data un obiettivo decisamente ambizioso anche sul fronte reddituale poiché il suo Presidente conferma la volontà di portare l’Ebitda margin dall’attuale 12% al 20% entro il 2022, con un progresso di ben otto punti in quattro anni.
Obiettivo ambizioso ma fattibile in quanto, ricorda Narducci, “la nostra crescita sarà concentrata nei business che producono un margine migliore quali i servizi di messaggistica per i clienti di medie dimensioni e la business intelligence. Due settori con interessanti prospettive di crescita”.
Il comparto della messaggistica a livello globale è infatti in forte sviluppo “tanto che il 59% delle società ha fatto ricorso a questo canale di comunicazione nel 2017, dato forte e in crescita rispetto al 24% di due anni prima”.
Il 2019 conferma il trend di sviluppo
I dati in nostro possesso ci confortano sull’andamento dell’esercizio in corso e, fatto salvo il sopraggiungere di elementi straordinari, il 2019 dovrebbe confermare quanto indicato in sede di Ipo.
Già da questo semestre, ricorda Narducci, si vedranno i primi effetti dell’acquisizione di Cinevision, e quindi ci aspettiamo una proporzione maggiore di ricavi dai ‘small business’ mentre la nostra divisione di web advertising rimarrà in linea con l’esercizio precedente (circa 1/1,5 milioni di fatturato).
Più articolata l’analisi degli effetti degli investimenti nell’area di business intelligence, “che avranno un impatto limitato nel semestre che si è appena concluso ma saranno visibili già a partire dalla seconda parte dell’anno” come ricorda il Presidente di AMM.
Lo scenario di riferimento si conferma positivo
Il Gruppo AMM opera principalmente nel settore del mobile marketing, offrendo alla propria clientela “business” servizi di messaggistica istantanea (principalmente Sms A2P) principalmente per finalità informative e/o di marketing e servizi di pubblicità online su Internet.
In Italia, spiega Narducci, “sono rimasti 3 grandi player oltre AMM, di cui due appartengono a multinazionali e uno è una società a proprietà famigliare. Noi siamo quotati da aprile dopo aver aggregato diverse aziende attive da anni sul mercato”.
Un mercato, spiega il capo azienda, “ancora in forte crescita, specialmente per quanto riguarda la messaggistica, che è di fatto il miglior mezzo di comunicazione in termini di qualità/prezzo come testimoniano i dati raccolti da Banca Finnat: nel 2017 sono stati inviati circa 1,7 trilioni di Sms A2P per un fatturato di circa 44,12 miliardi e per il 2022 le stime indicano che saranno inviati circa 2,8 miliardi di messaggi A2P”.
L’Outlook per il periodo 2019-2023
Attese positive che trovano riscontro anche nelle stime degli analisti.
Banca Finnat nell’ultimo aggiornamento sulla valutazione di AMM, datato 7 giugno 2019, ha indicato una una raccomandazione ‘buy’ sul titolo e un target price di 6 euro che si confronta con gli attuali 2,78 euro (prezzo di chiusura del 7 agosto 2019).
L’esercizio 2018 ha registrato ricavi per 11,6 milioni, un Ebitda di 1,4 milioni e si è chiuso in utile per 0,35 milioni. L’Ebitda margin si è quindi fissato al 12,2%.
Per il periodo 2019-2023, invece, l’outlook degli analisti di Banca Finnat prevede un tasso annuo medio di crescita dei ricavi del 22,5% a 30,85 milioni nel 2023 e un Ebitda che dovrebbe crescere ad un tasso maggiore (Cagr al 39,88%) e fissarsi a 7,55 milioni a fine 2023.
Stime che consentirebbero ad AMM di raggiungere i propri obiettivi in termini di marginalità. Infatti, L’Ebitda margin previsto per il 2019 è del 17% e dovrebbe crescere fino a circa il 25% nel 2023.
Numeri positivi anche sul fronte patrimoniale con la posizione finanziaria netta che, grazie anche alle risorse raccolte con il processo di quotazione, dovrebbe registrare a fine 2019 una liquidità netta di 3,4 milioni.
Borsa
AMM ha debuttato sull’Aim lo scorso 30 aprile ad un prezzo di collocamento di 2,85 euro.
Dopo un inizio di negoziazioni estremamente positivo, che l’ha portata fino al massimo storico di 4,25 euro fatto registrare in chiusura lo scorso 21 maggio, il titolo è entrato in un trend ribassista, salvo poi risalire da metà agosto e recuperare fino ai livelli di metà luglio.
Attualmente, 3 settembre, il titolo quota in area 3,24 euro, al di sopra del prezzo di collocamento di 2,85 euro.