Exor ha archiviato il primo semestre 2019 con un utile netto di 2.427 milioni (741 milioni nel periodo di confronto), includendo anche la plusvalenza netta da 1.092 milioni realizzata con la cessione di Magneti Marelli da parte della controllata Fca (3.800 milioni totali).
Il Nav per azione e il Nav totale, al 30 giugno, sono scesi rispettivamente a 101,06 dollari (+22,8% rispetto a fine 2018) e a 23.882 milioni di dollari (+21% rispetto al 31 dicembre 2018).
Gli utili derivanti dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto si sono attestati a 2.418 milioni (772 milioni nel periodo di confronto), grazie principalmente al contributo di 1.509 milioni (di cui suddetta 1.092 milioni legata a suddetta plusvalenza; 511 milioni nei primi sei mesi del 2018) da parte di Fca e di 690 milioni da parte di PartnerRe (6 milioni nel primo semestre 2018).
Positivo per 153 milioni l’apporto (213 milioni nel primo semestre 2018) da parte di Cnh Industrial, per 86 milioni da parte di Ferrari (73 milioni nel periodo di confronto) e per 8 milioni (12 milioni nei primi sei mesi del 2018) da parte di The Economist Group. Il contributo di Juventus, invece è stato negativo per 30 milioni (-40 milioni nel periodo di confronto).
Al 30 giugno, la posizione finanziaria netta della holding risulta negativa per 2.521 milioni (3.255 milioni a fine 2018). Il miglioramento è attribuibile ai maggiori dividendi dalle partecipate (1.059 milioni), in parte assorbiti dall’acquisto azioni proprie (196 milioni) e dal pagamento dei dividendi (100 milioni). Il patrimonio netto si attesta a 14.387 milioni (12.210 milioni al 31 dicembre 2018).
Per quanto riguarda la composizione del Gross Asset Value, al 30 giugno 2019 il 22,6% fa riferimento a Fca, il 26% a Ferrari, il 27,7% a PartnerRe, il 13,6% a Cnh, il 3,9% a Juventus e l’1,4% a The Economist.