Ad agosto 2019, secondo le rilevazioni di Terna, la domanda di elettricità in Italia è stata di 26,5 miliardi di kWh, in flessione dello 0,2% rispetto allo stesso mese del 2018.
Un risultato ottenuto con un giorno lavorativo in meno (21 vs 22 giorni), e con una temperatura media pressochè uguale a quella di agosto 2018.
Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta a una variazione positiva della domanda elettrica di agosto dello 0,6%.
A livello territoriale la variazione tendenziale di agosto 2019 è risultata negativa al Nord (-3,1%) ma positiva al Centro (+1,8%) e al Sud (+4,1%).
In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta ad agosto 2019 ha fatto registrare una variazione leggermente negativa (-0,2%) rispetto al mese precedente. Tale risultato, anche se in flessione, mantiene il profilo del trend su un andamento leggermente crescente.
Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 49,54 €/MWh nel periodo in esame, in calo del 26,8% rispetto ad agosto 2018.
Nel mese in esame la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 91,6% con produzione nazionale e per la quota restante (8,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.
Nel dettaglio, la produzione nazionale netta (24,4 miliardi di kWh) è cresciuta dell’1,9% rispetto ad agosto 2018 ed è composta per il 41% da fonti energetiche rinnovabili (10.066 GWh) e il restante 59% da fonte termica. In crescita le fonti di produzione termica (+0,4%), geotermica (+2,5%), idrica (+4,7%) e fotovoltaica (+6,9%). In flessione la fonte di produzione eolica (-0,8%).
La potenza massima (c.d. punta di potenza) richiesta ad agosto scorso è stata pari a 52.602 MW registrata giovedì 1 agosto tra le ore 16 e le ore 17, inferiore dell’8,9% rispetto al valore registrato alla punta di agosto 2018.
Commento
Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica ad agosto 2019 sono positivi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, grazie all’aumento della produzione termoelettrica (+0,4%), idroelettrica (+4,7%), fotovoltaica (+6,9%) e geotermica (+2,5%).
I dati in esame sono negativi per realtà come Erg (esposta anche all’idroelettrico), Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica (-0,8%).