Carige – Sollecita deleghe di voto per raggiungere il quorum all’assemblea

Carige è alla ricerca di voti in vista dell’assemblea straordinaria del prossimo 20 settembre, chiamata ad approvare l’operazione di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni a cui è legata la sopravvivenza della banca.

Carige ha infatti reso noto di avere deciso di avviare, in qualità di promotore, una sollecitazione di deleghe di voto, con riguardo alla prossima assemblea straordinaria.

Per tale compito l’istituto ha scelto Proxitalia Gruppo Georgeson, società che offre consulenza e servizi di shareholder communications e di proxy voting alle società quotate, specializzata nell’esercizio delle attività di sollecitazione di deleghe di voto e di rappresentanza nelle assemblee.

In ogni caso, secondo le indiscrezioni di stampa, la banca punterebbe a raggiungere una presenza in assemblea di almeno il 20% del capitale, pari a un quinto delle azioni, soglia che permetterebbe all’assemblea di essere regolarmente costituita e di potere approvare l’operazione di rafforzamento con almeno i due terzi dei voti favorevoli.

A tale scopo avrebbe contattato i principali soci dopo la famiglia Malacalza, principale azionista con il 27,55% del capitale. Si tratta di Gabriele Volpi, che detiene una quota di circa il 9%, di Raffaele Mincione, accreditato di un 6/7%, e di Aldo Spinelli, con circa l’1%, più alcune associazioni di piccoli investitori. In totale, secondo quanto riportato dalla stampa, si sarebbe arrivati a una quota di circa il 17/18% del capitale che sarebbero disposti a sostenere l’operazione.

Questo per non dipendere dal voto della famiglia Malacalza che pare non favorevole alle condizioni fissate dalla ricapitalizzazione, fortemente diluitiva per i vecchi soci.