Le banche europee si stanno confrontando sulle nuove proposte dell’EBA relative agli stress test 2020 che si terranno il prossimo mese di gennaio.
Secondo fonti di stampa, una trentina di banche si sarebbero incontrate ieri a Parigi, nella nuova sede dell’autorità bancaria. Tra le italiane avrebbero partecipato rappresentanti di Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm e Ubi Banca.
L’EBA ha divulgato lo scorso mese di giugno un draft che contiene alcune proposte di modifica sul procedimento e la versione definitiva verrà pubblicata entro fine anno, dopo avere recepito le osservazioni delle banche.
La metodologia è basata su quella del 2018, alla quale sono stati apportati alcuni miglioramenti sulla base dell’esperienza appresa. L’analisi sarà condotta al livello di consolidamento più elevato su un campione di 50 banche, di cui 38 situate nell’area euro, coprendo un abbondante 70% del settore bancario nell’Eurozona, negli Stati membri non appartenenti all’area euro e in Norvegia.
Per tale attività non sono state stabilite soglie patrimoniali individuali, poiché le banche saranno valutate a fronte dei pertinenti coefficienti di capitale ai fini della vigilanza in base a un bilancio statico, e i risultati costituiranno un input per lo SREP, ai sensi del quale vengono adottate decisioni relative a risorse e piani patrimoniali adeguati e lungimiranti.