Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,9% e allineato all’analogo europeo (-0,8%), non beneficiando della tenuta del comparto bancario (+0,2%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,5%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, anche se le due superpotenze sono pronte a proseguire i negoziati.
Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte ha prestato giuramento, insediandosi ufficialmente. Ora il nuovo esecutivo, che ha ricevuto la fiducia del Parlamento, lavorerà alla manovra 2020, che dovrà essere pronta ad ottobre e in cui potrebbe alzare il rapporto deficit/Pil al 2,3% secondo rumor.
Nel frattempo, gli investitori restano in attesa delle decisioni che scaturiranno dalla riunione della Bce in calendario per domani.
La giornata di acquisti sul comparto bancario non ha impattato sui titoli dell’asset management, sui quali sono prevalse le prese di profitto dopo i rialzi degli ultimi giorni, nonostante la raccolta netta positiva di luglio evidenziata da Assogestioni.
Sul Ftse Mib in rosso Nexi (-4,2%), tornata al centro di rumor su una potenziale aggregazione con Sia e, in misura minore, Exor (-1,7%), mossasi in scia all’andamento nel complesso negativo delle principali controllate quotate.
Tra le Mid Cap ancora acquisti su Banca Ifis (+0,5%), che secondo rumor avrebbe ricevuto offerte per gli immobili milanesi. Scatta qualche realizzo su Cerved (-0,1%), che sta valutando opzioni strategiche per Cerved Credit Management, mentre sale ancora doValue (+0,4%).
Tra le Small Cap rimbalza Banca Intermobiliare (+4,9%), mentre prosegue la rimonta di Banca Sistema (+4,6%).