Esprinet – Crescita double digit dei ricavi in entrambi i sottogruppi nel 1H 2019

Nel primo semestre del 2019 Esprinet ha realizzato ricavi da contratti con clienti per 1.717,5 milioni, in aumento dell’11,7% su base annua.

Nel sottogruppo Italia, che comprende Esprinet, V-Valley, 4Side, Nilox Deutschland e Gruppo Celly, le vendite verso terzi sono state pari a 1.126,6 milioni, in crescita del 12 per cento. Il giro d’affari del sottogruppo Iberica (Esprinet Iberica, Esprinet Portugal, Vinzeo Technologies e V-Valley Iberian) ha riportato invece un incremento dell’11% a 590,9 milioni.

L’Ebitda consolidato è aumentato del 55,7% a 20,8 milioni, con un margine sui ricavi dell’1,2% (0,9% al 30 giugno 2018).

L’Ebit è cresciuto del 27,9% a 14 milioni, dopo ammortamenti e svalutazioni per 6,8 milioni (2,4 milioni nel primo semestre 2018). Escludendo i benefici derivanti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 16 e dall’apporto positivo di 0,6 milioni da parte della società 4Side, acquisita il 20 marzo 2019, il reddito operativo mostra comunque un miglioramento del 9 per cento.

L’utile netto del semestre evidenzia una crescita del 22,4% a 7,6 milioni, dopo oneri finanziari netti per 3,7 mlioni (vs 2,4 milioni) e imposte per 2,7 milioni (vs 2,3 milioni).

La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2019 è negativa (debito netto) per 183,1 milioni (negativa per 90 milioni escludendo l’effetto dei nuovi principi contabili), a fronte di una liquidità netta per 241 milioni al 31 dicembre 2018.

Il peggioramento della pfn puntuale di fine periodo si riconnette all’andamento del livello del capitale circolante puntuale al 30 giugno 2019, che risulta influenzato sia da fattori tecnici, in gran parte estranei all’andamento dei livelli medi dello stesso circolante, sia dal grado di utilizzo più o meno elevato dei programmi di factoring “pro soluto” dei crediti commerciali nonché dall’operazione di cartolarizzazione degli stessi.

Il management riconferma i target di redditività 2019 di un Ebit compreso tra 38 e 42 milioni di euro unitamente all’obiettivo di ottenere a partire dal 2020 un Roce stabilmente superiore al costo medio del capitale stimato attualmente all’8,5 per cento.