Utility (-0,4%) – Settore debole in attesa di riunione Bce, in coda Italgas (-0,9%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso in flessione dello 0,4%, sottoperformando sia il corrispondente indice settoriale europeo di riferimento (0,0%) sia il Ftse Mib (+0,1%).

L’attenzione resta focalizzata sulla politica monetaria, anche se alcuni operatori hanno ridotto le aspettative di interventi decisi a sostegno dell’economia da parte di Bce e Fed, che si riuniranno rispettivamente oggi e fra una settimana.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si è attestato a 154 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,98%, nel giorno in cui il premier Giuseppe Conte ha incontrato i vertici europei a Bruxelles.

In mattinata si è tenuta l’asta di Bot a un anno, con rendimento in calo a -0,226% da 0,107% del collocamento di agosto. Il Tesoro ha collocato tutti i 6,5 miliardi di euro di titoli in offerta a fronte di una domanda che ha raggiunto i 10,325 miliardi.

Tornando alle Utility, il comparto vive da alcuni giorni gli effetti della rotazione dei portafogli verso il settore bancario, in considerazione di attese su misure di politica monetaria meno espansive rispetto a quelle annunciate dalla Bce a sostegno dell’economia dell’Eurozona.

In questo contesto, dopo una mattinata in coda al Ftse Mib, in chiusura di seduta, le Big si riprendono e arginano le perdite entro il punto percentuale, e nel caso di Terna (+1,1%) e Snam (+0,2%) chiudono sopra la parità.

Italgas, in ultima posizione, cede lo 0,9 per cento. Il titolo è stato confermato per il terzo anno consecutivo nel FTSE4Good Index Series, indice che raggruppa a livello globale le migliori aziende capaci di distinguersi per l’attenzione allo sviluppo economico sostenibile.

Tra le Mid, acquisti su Ascopiave (+1,9%) e Falck Rnewables (+1,1%).

Tra le Small invariate, unica in rialzo Biancamano (+1,6%).