Astaldi, su richiesta di Salini Impregilo, ha reso note alcune informazioni sull’andamento del business nei primi sei mesi del 2019 , periodo in cui la società ha rilevato ricavi per 716 milioni e un Ebitda di 30 milioni.
Il portafoglio ordini nel settore delle costruzioni ammonta invece a 7.623 milioni di cui 3.467 milioni in Italia, 2.010 milioni nel Resto d’Europa, 1.793 milioni nelle Americhe, 275 milioni in Asia e 78 milioni in Africa.
L’indebitamento finanziario netto complessivo al 30 giugno si attesta invece 2.355 milioni.
Includendo gli effetti della manovra finanziaria, ovvero l’aumento di capitale e l’esdebitazione con costituzione del patrimonio netto destinato per 2.412 milioni, il gruppo mostra una posizione finanziaria netta complessiva pro-forma positiva per 130 milioni.
Su queste basi Astaldi ha redatto i dati gestionali prospettici per il periodo compreso tra il 2019 e il 2023, con gli effetti della manovra finanziaria incorporati a partire dal 2021.
Per quest’anno il management stima ricavi per 1.777 milioni, con un book-to-bill ratio di 0,5x, un Ebitda di 95 milioni e un Ebit pari a 70 milioni.
Già dal prossimo anno i ricavi dovrebbero raggiungere 2.232 milioni con un book-to-bill ratio di 1x mentre l’Ebitda dovrebbe raggiungere i 133 milioni e l’Ebit i 99 milioni.
Nel 2023 il giro d’affari è stimato a 2.349 milioni, l’Ebitda a 168 milioni e l’Ebit a 137 milioni.
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2019 la posizione finanziaria netta è attesa in positivo per 307 milioni, con 3.594 milioni di debito concordatario, e dovrebbe crescere fino a raggiungere gli 863 milioni nel 2023.