Il Consiglio di Amministrazione di Irce ha approvato la relazione finanziaria al 30 giugno 2019 che ha mostrato ricavi consolidati in calo dell’11,5% a 170,5 milioni. Tale variazione è riconducibile alla riduzione del fatturato senza metallo nonché alla diminuzione della quotazione LME media del rame (-4,5% a/a).
Le minori vendite hanno interessato sia il settore dei conduttori per avvolgimento, su cui ha pesato l’andamento del mercato europeo solo in parte compensato dalle vendite sui mercati extraeuropei, sia il settore dei cavi, principalmente legato al mercato italiano.
A livello di gestione operativa, i margini risentono della contrazione dei volumi. L’Ebitda è diminuito del 47,6% a 5,5 milioni, con un’incidenza sul fatturato al 3,2% (-220 punti base), mentre l’Ebit è sceso del 70,4% a 1,9 milioni, con una marginalità al’1,1% (-230 punti base).
Il periodo si è chiuso con una contrazione dell’utile netto del 47,8% a 2,6 milioni, nonostante la diminuzione del tax rate.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto ammonta a 62,1 milioni, in aumento rispetto ai 59,7 milioni al 31 dicembre 2018, principalmente a causa dell’aumento del capitale circolante.
Infine, nel breve termine il management non si attende cambiamenti della situazione generale di mercato ma si aspetta in ogni caso risultati positivi anche per la seconda parte dell’esercizio.