Nei primi sei mesi del 2019 i ricavi consolidati di Guala Closures sono cresciuti del 12,5% a 291,1 milioni rispetto al pari periodo dello scorso anno.
A parità di cambi, il fatturato è salito del 14,1% a 295,3 milioni, di cui il 5,2% generato dalla crescita organica e l’8,9% grazie al contributo di UCP, acquisita a fine 2018.
A livello di area geografica il giro d’affari si è sviluppato maggiormente in Europa (+20,6%), soprattutto in Regno Unito e in Polonia, e nelle Americhe (+12,3%), in particolare in Messico nelle chiusure safety per il mercato della tequila.
In calo invece i ricavi in Asia (-6,7%), specialmente in Cina e India, e in Oceania (-2,6%), a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli che hanno impattato sulle vendemmie nel primo trimestre dell’anno.
Per quanto riguarda le singole linee di prodotto, in crescita i tre principali business del gruppo ovvero il Safety (+10,1%), il Roll On (+16,6%) e il Vino (+3,5%). Bene anche il Luxury (+49,5%) e il PET (+123%), mentre ha mostrato un leggero calo il Pharma (-1%).
Nella gestione operativa l’Ebitda adjusted, ante oneri non ricorrenti, è cresciuto del 7,8% a 19 milioni, con un’incidenza sul fatturato ridottasi però al 17,3% (-80 basis point).
Una dinamica che ha beneficiato dell’incremento dei prezzi di vendita, del contributo di UCP e dell’introduzione dell’IFRS 16, che hanno più che compensato l’effetto volume, mix e altre variazioni di costi.
L’Ebit adjusted è invece diminuito del 38,3% a 19 milioni, con un margine passato dall’11,9 al 6,5 per cento, a causa dei maggiori ammortamenti legati principalmente agli effetti della PPA emergente dall’aggregazione tra Guala Closures e la Spac Space 4 (10,3 milioni).
Il semestre si è chiuso con una perdita netta di 3,2 milioni, rispetto all’utile di 0,2 milioni registrato nel 1H 2018.
Il miglioramento della gestione finanziaria netta e i minori oneri non ricorrenti non sono infatti riusciti a compensare il calo della gestione operativa e l’incremento del già elevato tax rate.
Escludendo gli effetti contabili del processo di PPA, il semestre si chiuderebbe con un utile netto in deciso miglioramento a 4,4 milioni.Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 486,2 milioni, rispetto ai 453,4 milioni di fine 2018, includendo gli effetti dell’introduzione del nuovo principio contabile IFRS 16 (17 milioni) e della conclusione del processo di PPA (6,1 milioni).