Avvio di settimana in rally per le quotazioni del greggio con Wti e Brent balzati rispettivamente a 64,34 (+15,5%) e 71,95 (+19,5%) in apertura dopo gli attacchi subiti nel fine settimana da due dei più importanti impianti di produzione in Arabia Saudita.
Gli attacchi all’impianto di Abqaiq e alla campo petrolifero di Khurais hanno infatti provocato la perdita di 5,7 milioni di barili/giorno, più che dimezzando la produzione del Regno.
Si tratta di una perdita pari al 5% dell’intero output globale e del maggior singolo crollo produttivo della storia.
L’Arabia Saudita ha dichiarato che nelle prossime ore dovrebbe riuscire a ripristinare circa un terzo della produzione, mentre non è chiaro in quanto tempo il Regno sarà in grado di ripristinare interamente la capacità produttiva.
Nel frattempo, le forniture saranno compensate attraverso le scorte e non è escluso che Saudi Aramco possa dichiarare la “forza maggiore”, ovvero l’impossibilità di completare le consegne per alcuni contratti.
Gli Stati Uniti hanno invece autorizzato l’utilizzo della riserva strategica di petrolio in caso fosse necessario sopperire alla mancanza di greggio sul mercato. Washington ha inoltre accusato l’Iran dell’attacco, minacciando ritorsioni.
La mossa del presidente Trump ha comunque frenato la corsa dei futures che intorno alle 09:00, dopo il rally iniziale, riducono i guadagni con il Wti a 59,2 $/bl (+7,9%) e il Brent a 65,4 $/bl (+8,6%).