Il primo semestre 2019 di Giorgio Fedon si è chiuso con ricavi consolidati in aumento del 3% a 32,7 milioni.
Nel dettaglio, le vendite derivanti dai fabbricanti di ottica sono salite del 2,3% a 26,3 milioni, in linea con il mercato.
I ricavi Wholesale destinati ai negozi di ottica sono cresciuti di oltre il 18% a 26,3 milioni. Un andamento che rientra nel progetto di revisione del modello di business, avviato lo scorso anno, che ha comportato numerose azioni commerciali sia in termini di articolazione e organizzazione delle reti di vendita, sia in riferimento alle politiche di sconto.
Il fatturato wholesale del settore pelletteria raggiunge 0,20 milioni (+33,3%), mentre quello derivante dai negozi monomarca Fedon è diminuito del 10,7% a 2,26 milioni, a seguito della chiusura dei negozi non performanti. A parità di numero di negozi, il fatturato segna una crescita del 13,2 per cento.
L’Ebitda diventa positivo per 3,9 milioni, a fronte di un valore negativo di 1,9 milioni nel 1H 2018, beneficiando della riduzione di tutte le principali categorie di costi, per effetto di una maggiore razionalizzazione ed efficienza degli acquisti, e dell’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16, che ha comportato la riclassifica di affitti passivi per 1,3 milioni negli ammortamenti.
Migliora anche l’Ebit che si fissa a 1,9 milioni (-2,8 milioni nel pari periodo 2018), dopo ammortamenti più che raddoppiati a 2 milioni che risentono dell’applicazione del sopracitato principio contabile.
Gli oneri finanziari netti sono più che triplicati a 0,7 milioni per le differenze sui cambi.
Il semestre si è chiuso con un utile netto di 1,1 milioni, a fronte di una perdita di 3,1 milioni nel 1H 2018.
Al 30 giugno 2019 l’indebitamento finanziario netto è salito a 14,1 milioni da 9,1 milioni a fine anno 2018. Un andamento riconducibile principalmente alla prima applicazione del suddetto IFRS 16 che ha pesato per circa 6 milioni.
Depurato di tale impatto, a fine giugno 2019 il debito netto ammonta a 8,1 milioni, in miglioramento di 1 milione dal 31 dicembre 2018.
Nonostante persista una rinnovata pressione del mercato sui costi, il management prosegue le attività di efficientamento e miglioramento degli indicatori di performance per poter consolidare i risultati positivi anche nella seconda parte dell’anno.