Il Ftse Italia Banche chiude con un lieve rialzo dello 0,2% e in direzione opposta rispetto all’omologo europeo (-0,3%), supportando anche il Ftse Mib (+0,7%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, anche se le due superpotenze sono pronte a proseguire i negoziati. A rendere il quadro più incerto l’attacco subito da due centri petroliferi dell’Arabia Saudita.
Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte ha prestato giuramento, insediandosi ufficialmente. Ora il nuovo esecutivo, che ha ricevuto la fiducia del Parlamento, sta lavorando alla manovra 2020.
Nel frattempo, la Fed ha abbassato i tassi di un quarto di punto e potrebbe avviare un nuovo QE.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund rimasto stabile in area 140 pb (fonte Mts Markets), sul comparto bancario sono tornati gli acquisti.
Risalgono tutti i titoli del Ftse Mib, incluse Ubi (+0,4%), Bper (+0,6%), Banco Bpm (+1%) e Mediobanca (+0,7%), con Leonardo Del Vecchio che ha rilevato il 6,94% del capitale.
Sul Mid Cap tiene Mps (+0,1%), con le indiscrezioni di stampa che parlano di una possibile creazione di una bad bank e della prosecuzione dell’iter per cedere un pacchetto di immobili e che ha collocato un bond. Resistono Creval (0,0%) e Credem (+0,6%), mentre frena ancora Popolare Sondrio (-1,2%).
Tra le Small Cap, focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, mentre si avvicina il 20 settembre, quando si terrà l’assemblea per deliberare sull’aumento di capitale da 700 milioni necessario per l’esecuzione del piano, mentre proseguono i rumor in vista dell’importante appuntamento, per cui è prevista un’enorme affluenza.