La settimana si apre all’insegna delle vendite sul titolo Ovs, il peggiore delle Mid Cap di Borsa Italiana, comparto in cui è entrata oggi abbandonando le Small Cap.
Intorno alle 12:00 il titolo cede il 4,23% a 1,677 euro, al di sotto di quella del Ftse Italia Mid Cap (-0,78%) e del relativo indice settoriale moda (-1,99%).
Il ribasso delle quotazioni prosegue da venerdì 19 settembre, quando i titoli hanno terminato la seduta in calo del 5,3%, in scia ai deludenti risultati del 1H 2019/20 che non hanno soddisfatto le attese positive, riflesse sulla seduta di mercoledì 18 settembre quando il titolo aveva messo a segno un +8 per cento.
Nei primi sei mesi dell’anno, infatti, le vendite nette, depurate di quelle riferite al contratto di service verso l’ex cliente svizzero Sempione Fashion AG, sono scese del 2,4% a 650,6 mlioni.
Inoltre, i conti hanno evidenziato un peggioramento della gestione operativa, con l’Ebitda (-22,9%) e l’Ebit (-36,9%) rettificati da eventi non ricorrenti e dalla prima applicazione dell’IFRS 16 scesi rispettivamente a 62,5 e 34,2 milioni.
Oggi il titolo non sembra beneficiare dell’aumento del target price a 1,80 euro da 1,60 euro da parte degli analisti di Equita Sim, che ne hanno confermato il giudizio “Hold”. Quelli di Banca Imi, invece, hanno ribadito il rating “Hold” con prezzo obiettivo a 1,70 euro.
Ad oggi i giudizi raccolti dalla piattaforma Bloomberg sono così ripartiti: 2 Buy e 5 Hold. Il target price medio a 12 mesi è pari a 2,08 euro e incorpora un upside del 24% rispetto alla valutazione attuale.