La possibilità di un’acquisizione in Italia nel settore del private banking e il possibile miglioramento di target di raccolta per quanto riguarda la consulenza evoluta.
Sono queste le due indicazioni principali date da Gian Maria Mossa, amministratore delegato di Banca Generali, in un’intervista a Repubblica sulle strategie dell’istituto che punta su crescita estera (Svizzera), sull’innovazione digitale e sulla consulenza evoluta.
“Nel mondo dell’asset management piccolo non significa bello. Per questo, nonostante negli ultimi tre anni abbiamo aumentato le masse del gruppo di 20 miliardi, potremmo prendere in considerazione altre acquisizioni nel mondo del private banking”, osserva Mossa.
L’amministratore delegato di Banca Generali ritiene che la banca da lui guidata potrebbe svolgere il ruolo di polo consolidatore di piccole realtà del private banking.
Una strategia che trova supporto nella capacità di gestire con successo operazioni di crescita straordinaria, come avvenuto con Nextam, in un settore dove le economie di scala fanno sentire sempre più la propria pressione.
D’altronde il gruppo mostra un buon andamento anche sotto il profilo dello sviluppo interno, con la consulenza evoluta che sta crescendo a ritmi superiori alle attese. Per quanto il target al 2021 di raggiungere i 7 miliardi di asset, pari al 6/7% delle masse dal 2% attuale, potrebbe essere rivisto al rialzo.
Nella seduta di oggi intorno alle 11:15 Banca Generali cede l’1% a 28,4 euro, facendo meglio dell’indice Ftse Italia Servizi Finanziari che lascia sul terreno l’1,6 per cento.