Oil & Gas (+2,4%) – Eni svetta (+3,6%) nell’ottava dopo gli attacchi in Arabia Saudita

Acquisti sul Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che ha messo a segno un +2,4%, rispetto al +4,5% del corrispondente indice europeo, nella settimana che ha seguito agli attacchi a due impianti di produzione e raffinazione in Arabia Saudita.

Attacchi che hanno provocato la perdita di 5,7 milioni di barili/giorno di greggio, più che dimezzando la produzione del Regno e riducendo del 5% quella globale.

Nei giorni seguenti l’Arabia Saudita ha dichiarato di poter ripristinare interamente la capacità produttiva entro fine novembre, facendo arretrare le quotazioni del petrolio ma incontrando anche le perplessità di alcuni analisti del settore.

Nel frattempo, è cresciuto anche il rischio geopolitico dopo che Riyad e Washington hanno accusato l’Iran di essere dietro gli attacchi.

In questo scenario, le quotazioni del greggio si sono impennate ad inizio settimana (+15%) per poi scambiare con Wti a 58,8 $/bl (+7,2% w/w) e Brent a $/bl (+7,8% w/w) poco dopo la chiusura di venerdì.

Sull’azionario in evidenza Eni (+3,6%) che ha annunciato l’avvio della produzione in un nuovo giacimento offshore in Egitto. Il CdA ha inoltre deliberato l’acconto di 0,43 euro sul dividendo 2019.

L’inversione di tendenza del greggio dopo il rally di lunedì ha invece pesato sulle altre big Tenaris (-2,1%), che ha ottenuto il via libera al delisting dalla Borsa di Buenos Aires, e Saipem (-2,9%) che ha ricevuto la conferma nel Dow Jones Sustainability Index.

Tra le Mid Cap positiva Saras (+3,1%) che ha pubblicato l’EMC Benchmark, sceso leggermente a 1,6 dollari/barile. Invariata invece Maire Tecnimont.

Tra le società a minore capitalizzazione, piatta d’Amico (%) che ha incassato l’upgrade a “buy” da parte di Banca Imi. In rialzo, infine, Gas Plus (+4,2%).