Neodecortech ha archiviato il primo semestre con ricavi in leggera crescita a 66,4 milioni, beneficiando dell’apporto della neoacquisita CorbettaFia nella Carta Decorativa. Acquisizione che ha comportato anche maggiori costi che hanno in parte appesantito la gestione operativa, con l’Ebitda adjusted diminuito del 2,7% a 8,5 milioni. Il periodo si è chiuso con un utile netto adjusted in calo del 28% a 2,3 milioni. Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è salito a 48,3 milioni. Infine, la società ha avviato il processo per il passaggio al MTA che dovrebbe concretizzarsi nei primi mesi del 2020.
Nei primi sei mesi dell’anno i ricavi dalle vendite di Neodecortech sono aumentati dello 0,9% a 66,4 milioni rispetto al pari periodo del 2018, nonostante un contesto macroeconomico e di mercato più sfidante.
A livello di singoli prodotti, il progresso è stato sostenuto dalla divisione Carta Decorativa che ha evidenziato un giro d’affari in crescita del 9,5% a 27,3 milioni grazie principalmente allo sviluppo del segmento del Laminato per l’acquisizione di CorbettaFia (+4,6 milioni).
In crescita anche il fatturato della divisione Energia a 15,6 milioni (+9,4%) in scia alla maggiore produzione di energia, in grado di compensare la flessione del prezzo medio di vendita e del valore unitario degli incentivi.
In calo invece i ricavi della divisione Carta a 24,6 milioni (-10,9%), che ha scontato uno scenario macroeconomico sfavorevole e la presenza di un sinistro da evento atmosferico che ha comportato il fermo temporaneo di Cartiere di Guarcino.
Dal punto di vista geografico il fatturato, esclusa la divisione Energia, è cresciuto in Italia (+8,5%) mentre ha mostrato un calo nelle altre regioni.
Nella gestione operativa l’Ebitda adjusted, ante oneri non ricorrenti, è diminuito del 2,7% a 8,5 milioni con un’incidenza sui ricavi del 12,7% (-50 basis point).
La minore incidenza del costo delle materie prime è stata infatti controbilanciata dalle maggiori spese operative, in gran parte legate ai trasporti, e all’incremento dei costi del personale per l’acquisizione di Corbetta Fia.
Le componenti non ricorrenti, legate al piano di stock grant e i costi per Ipo, sono state invece negative per 1,4 milioni rispetto ai -0,5 milioni del 1 primo semestre 2018.
Includendo tali effetti, l’Ebitda mostra un calo del 13,6% a 7,1 milioni, mentre l’Ebit evidenzia una riduzione del 37,9% a 2,9 milioni, penalizzato anche dall’incremento degli ammortamenti.
Il periodo si è dunque chiuso con un utile netto adjusted pari a 2,3 milioni, in calo del 28% rispetto all’anno precedente anche per effetto del maggiore tax rate.
Al lordo delle componenti non ricorrenti, l’utile risulta invece pari a 1,1 milioni rispetto ai 2,7 milioni del 1H 2018.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2019 è leggermente aumentato a 48,3 milioni rispetto ai 44,3 milioni di fine 2018.
Per la seconda metà dell’anno, il management ha già rilevato un recupero dei risultati che fa guardare con ottimismo alla chiusura dell’esercizio.
Infine, la società ha avviato il processo per il passaggio al MTA che dovrebbe concretizzarsi nei primi mesi del 2020.