Continua la discesa delle quotazioni del greggio che, dopo il rally all’inizio della scorsa settimana, si sono gradualmente riavvicinate ai livelli precedenti agli attacchi ai due impianti di produzione e raffinazione in Arabia Saudita.
Intorno alle 16:20, il Wti scambia infatti in ribasso del 2,5% a 55,9 $/bl mentre il Brent evidenzia un calo del 2,6% a 61,5 $/bl, in attesa della pubblicazione dei dati Eia sulle scorte Usa.
Una performance che risente delle indiscrezioni secondo cui Saudi Aramco sarebbe già tornata ad avere una capacità produttiva di 11 milioni di barili/giorno, con una settimana di anticipo rispetto alla deadline indicata dopo gli attacchi.
Il prossimo passo dovrebbe quindi essere il recupero della piena capacità produttiva di 12 milioni di barili/giorno, previsto dalla società entro la fine di novembre.
Un recupero che mette in luce Saudi Aramco in vista dell’attesa Ipo che, secondo indiscrezioni, dovrebbe essere ufficialmente annunciata il prossimo 20 ottobre, per poi procedere alla quotazione sul listino saudita ai primi di novembre.
L’obiettivo dell’Arabia Saudita è quello di raggiungere una valutazione di almeno 2.000 miliardi di dollari, rendendo la compagnia petrolifera del regno l’azienda più capitalizzata al mondo.