Il primo semestre 2019 di Scm Sim è stato contraddistinto da una crescita del giro d’affari e degli Asset under control.
“Dopo un 2018 piuttosto complesso, abbiamo ampliato il modello di business rivolgendoci anche al segmento corporate, dove abbiamo realizzato due operazioni molto interessanti, senza mai perdere di vista il nostro focus verso il wealth management”.
È con queste parole che Antonello Sanna, Ad di Scm Sim, ha commentato i risultati del primo semestre 2019.
“L’introduzione della MiFID 2 sta rafforzando il processo di selezione da parte della clientela, per cui un modello trasparente e con livelli di pricing competitivi, come il nostro, avrà sempre maggiore appeal, soprattutto per investitori di elevato standing”, ha aggiunto Sanna.
Le commissioni nette sono salite a 2 milioni (+18,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
Nel dettaglio, le commissioni attive sono aumentate a 3,7 milioni (+4% rispetto al primo semestre 2018), al cui interno quelle ricorrenti, pari a 1,6 milioni, hanno registrato un risultato invariato sulle gestioni patrimoniali, mentre sono risultate in calo sulle attività di consulenza.
In forte crescita i ricavi da consulenze generiche, cresciute a 1,5 milioni, (+29% a/a), che comprendono anche le commissioni delle operazioni di club deal.
Le commissioni passive sono scese a 1,6 milioni (1,8 milioni nel periodo di confronto), principalmente a causa del minor impatto provvigionale delle commissioni di performance e a una revisione complessiva delle aliquote.
Il margine di intermediazione è pertanto salito 2 milioni (+19,2% rispetto al primo semestre 2018).
I costi operativi sono significativamente scesi a 2 milioni (-12,2% a/a), grazie all’azione di razionalizzazione avviata dalla società, che mostrerà la totale efficacia nella seconda parte dell’anno.
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 19 mila euro, a fronte del rosso di 412 mila euro del primo semestre 2018.
Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2019 l’aumento dell’attivo è legato alla crescita dei crediti verso clienti, pari a 2,8 milioni, giustificato dalle operazioni di consulenza generica che sono state perfezionate nel semestre e incassate successivamente, e dal consistente fatturato dell’ultimo mese, incassato nel mese di luglio.
In correlazione a questo, dal lato del passivo la crescita dei debiti verso promotori (pari a 1,4 milioni al 30 giugno 2019) deriva dal fatto che la retrocessione ai consulenti avviene solo dopo l’incasso, con una sfasatura temporale di oltre un mese rispetto all’accensione del credito.
I patrimoni in gestione al 30 giugno 2019 sono saliti a 183,4 milioni (168,4 milioni a fine 2018). mentre quelli in consulenza si attestano a 627,9 milioni (577,9 milioni al 31 dicembre 2018).
Il valore della distribuzione dei prodotti assicurativi è sceso a 63,6 milioni (83,4 milioni a fine 2018), mentre il patrimonio della Sicav è pari a 17,2 milioni (16,2 milioni al 31 dicembre 2018).
A fine giugno, il totale degli Asset under control ammonta a 892 milioni (846 milioni al 31 dicembre 2018).
La società ha registrato, nel primo semestre, una raccolta netta totale di 34 milioni, di cui oltre 14 milioni in consulenza in materia di investimenti e consulenza generica e circa 17 milioni derivante dalla raccolta di capitali nell’ambito delle operazioni di club deal.
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