Danieli ha chiuso l’esercizio 2018/2019 con un incremento sia dei ricavi (+13,2%) sia dell’Ebitda (+4,5%), grazie a una buona performance messa a segno nel Plant Making e nello Steel Making. Il periodo si è chiuso con un utile netto in crescita del 15% a 67 milioni anche grazie al cambio di segno in positivo della gestione finanziaria netta. Dal lato patrimoniale, la liquidità netta è aumentata ulteriormente a 928,3 milioni. Infine, proposto un dividendo di 15 centesimi per le azioni ordinarie.
Nell’esercizio chiuso lo scorso 30 giugno il fatturato consolidato di Danieli è cresciuto del 13,2% a 3,1 miliardi rispetto al periodo precedente.
Il giro d’affari è aumentato in entrambe le divisioni del gruppo, a partire dal Plant Making dove i ricavi sono cresciuti del 18% a circa 2.019 milioni risentendo in maniera inferiore della crisi dei produttori di acciaio.
Bene anche lo Steel Making, con ricavi in aumento del 5% a 1.044 milioni grazie a volumi di produzione superiori in virtù del riavvio dell’acciaieria di ABS Sisak e nonostante le perdite del tubificio ESW.
Il portafoglio ordini allo scorso 30 giugno ammontava invece a 3.099 milioni, rispetto ai 2.954 milioni dell’anno precedente, di cui 237 milioni nel settore degli acciai speciali.
L’Ebitda è cresciuto del 4,5% a 239,2 milioni, con un’incidenza sul fatturato scesa però al 7,8% (-70 basis point) anche a causa dei prezzi di vendita nel Plant Making poco remunerativi.
L’Ebit ha invece mostrato una riduzione del 2,3% a 101,5 milioni, con un margine del 3,3% (-50 basis point), per effetto dei maggiori ammortamenti.
Il periodo si chiuso con un utile netto di competenza dei soci di 67 milioni, in crescita del 14,7% rispetto all’esercizio 2017/18.
Un incremento che riflette, oltre alla buona performance operativa, anche il passaggio in positivo della gestione finanziaria netta, grazie principalmente agli utili generati nelle transazioni in valuta estera.
Dal lato patrimoniale, la liquidità netta al 30 giugno scorso è salita a 928,3 milioni rispetto agli 836,7 milioni rilevati l’anno precedente.Per il prossimo esercizio, il management prevede un miglioramento dei risultati senza penalizzazioni significative da oneri straordinari.
Nel dettaglio, nel Plant Making il mercato dell’acciaio nel 2019/2020 dovrebbe essere stabile o in leggera flessione con un limitato incremento della produzione.
Lo Steel Making, invece, dovrebbe soffrire nei prossimi mesi di un calo della domanda, in particolare nel settore Automotive e Oil & Gas.
Infine, il Cda ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,15 euro alle azioni ordinarie e 0,1707 euro a quelle di risparmio.