Il nuovo piano industriale 2019-2024 di Iren, in termini di target economici, prevede di raggiungere un Ebitda di 1.070 milioni nel 2024 con un cagr del 3,6% (+200 milioni rispetto al 2018), grazie a crescita organica e sinergie. L’utile netto di gruppo è stimato pari a 300 milioni a fine piano (cagr del 6,5%).
Sul fronte finanziario, l’indebitamento netto è atteso in calo a 2.600 milioni nel 2024, con un miglioramento del relativo rapporto Debiti finanziari Netti/Ebitda a 2,4x (2,8x a fine dicembre 2018).
In tema di remunerazione degli azionisti, si prevede un dividendo per azione di 9,2 centesimi (+10% rispetto agli 8,4 centesimi a valere sul 2018). Crescita successiva del 10% annuo, con un dividendo stimato al 2024 di 14,9 centesimi. Pay-out ratio medio del 50% dal 2019 al 2021, 60% dal 2022.
Sotto il profilo industriale, la multiutility emiliana punta a:
- Crescita organica: pari a 200 milioni, sostenuta da investimenti nelle reti, volti
a massimizzare qualità ed efficienza dei servizi, nell’ambiente, per progetti riguardanti
l’economia circolare, e nell’estensione del teleriscaldamento; - Sinergie: 62 milioni, principalmente legate a iniziative di Performance Improvement
- Concessioni: riconferma di quelle in scadenza in ambito gas, servizio idrico integrato
e raccolta rifiuti; - Clienti energetici: 2,25 milioni di clienti nel 2024, forte focus sullo sviluppo di servizi
aggiuntivi (New Downstream, e-mobility e pagamenti digitali) e sul miglioramento della
customer experience.
Il gruppo, guidato da Massimiliano Bianco, prevede anche investimenti per 3,3 miliardi in arco di piano (+10% rispetto al piano industriale precedente), con un’attenzione particolare alla sostenibilità per il raggiungimento degli obiettivi SDGs delle Nazioni Unite.
Nel dettaglio, 2 miliardi saranno assorbiti dai settori regolati per potenziare, ammodernare e digitalizzare i servizi a rete, con focus sugli impianti di depurazione in Liguria, sui misuratori elettronici di gas, acqua, energia elettrica, sulla resilienza delle reti, sulla riduzione delle perdite e sull’incremento della qualità tecnica.
I restanti 1,3 miliardi saranno destinati alla crescita dimensionale del gruppo, in prevalenza nel settore ambientale tramite lo sviluppo di impianti di selezione e trattamento rifiuti, l’estensione delle reti di teleriscaldamento, le gare gas a completamento degli Atem e i progetti di smart solution e digitalizzazione.
Il gruppo intende inoltre cogliere opportunità di sviluppo anche di dimensioni rilevanti, grazie al miglioramento della qualità della posizione finanziaria netta dopo la cessione di OLT appena conclusa e gli investimenti corporate perfezionati.