Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,6% e al di sotto dell’analogo europeo (-0,2%), risentendo del nuovo stop del comparto bancario (-0,3%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,5%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, anche se le due superpotenze sono pronte a proseguire i negoziati. A rendere il quadro più incerto le tensioni in Medio Oriente.
Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte sta lavorando alla manovra 2020 ed entro il 27 settembre saranno aggiornati i target di crescita e finanza pubblica.
La nuova frenata del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management.
Sul listino principale ancora vendite su Nexi (-0,3%), con la società che ha stipulato un nuovo accordo, ed Exor (-0,4%), mossasi in scia all’andamento sottotono delle principali controllate quotate.
Tra le Mid Cap risale Banca Ifis (+0,9%), che secondo rumor avrebbe ricevuto offerte per gli immobili milanesi. In rosso Cerved (-2,2%) e doValue (-1,7%), con le due società che potrebbero avere nuove opportunità in Grecia secondo rumor di stampa.
Tra le Small Cap si interrompono le vendite su Banca Intermobiliare (+0,7%) in attesa della semestrale, mentre continuano le prese di beneficio su Banca Sistema (-1%), con i volumi del factoring che hanno superato i 2 miliardi.