Utility (-0,6%) – Resiste Hera (-0,1%) in una seduta fiacca

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha ceduto lo 0,6 per cento, sovraperformando il corrispondente indice europeo (-1%) e avvicinandosi al Ftse Mib (-0,5%).

Giornata all’insegna delle vendite per le borse europee che hanno chiuso comunque al di sopra dei minimi intraday, beneficiando del miglioramento di Wall Street, in scia ad alcune dichiarazioni di Donald Trump, secondo cui un accordo con la Cina potrebbe essere siglato prima di quanto si possa pensare.

Le nuove dichiarazioni hanno messo momentaneamente in secondo piano le tensioni politiche innescate dall’inchiesta per impeachment del presidente americano, che avevano penalizzato la seduta precedente.

Un ulteriore fattore di incertezza in un contesto già delicato per i mercati, a causa dei dubbi sulla crescita globale e sul possibile supporto delle banche centrali.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si è attestato a 142 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,83%, in una giornata in cui il Tesoro ha registrato il tutto esaurito nelle aste odierne di CTz al 2021 e BTp€i al 2041.

Vendite generalizzate sul settore utility e rinnovabili, a cominciare dalle Big.

Hera è riuscita ad arginare chiudendo poco sotto la parità (-0,1%), seguita da Snam a -0,4 per cento.

Enel ha ceduto lo 0,6 per cento.

Enel X, business line globale di Enel dedicata allo sviluppo di prodotti innovativi e soluzioni digitali, ha acquisito il 12,5% di Hubject, joint venture globale per la mobilità elettrica, che include aziende nei settori della tecnologia, dell’automotive e delle utility.

Tra le Mid, positiva solo Iren che guadagna l’1,1 per cento.

In coda Falck Renewables che lascia sul terreno il 3,6 per cento.

Tra le Small, acquisti solo su Edison (+0,2%)

TerniEnergia (-3,1%) ha approvato i conti consolidati del 2018 da cui tuttavia emerge il miglioramento della marginalità grazie al piano di risanamento e rilancio.