Nel primo semestre 2019 il gruppo Longino & Cardenal ha realizzato ricavi pari a 15,7 milioni, in progresso del 5,7% a/a.
Una dinamica trainata dal positivo andamento di tutte le società del gruppo, in particolare Hong Kong con un incremento del 20% e Dubai del 69 per cento. I ricavi da estero rappresentando una quota di circa il 16% rispetto al fatturato totale.
L’Ebitda è salito del 3,1% a 625mila euro, con il relativo margine sostanzialmente stabile al 4 per cento, nonostante gli investimenti in risorse umane e quelli relativi ai costi di struttura per il rafforzamento dell’organizzazione e della rete vendita.
L’Ebit è diminuito del 6,4% a 469mila euro, spesati ammortamenti aumentati del 48,8% a 156mila euro, anche per effetto dei costi di quotazione.
Gli oneri finanziari netti sono più che dimezzati a 27mila euro. Si segnala che il primo semestre 2019 ha beneficiato di proventi non ricorrenti per 79mila euro e ha scontato costi di start up per 116mila euro (assenti nei primi sei mesi del 2018).
Il periodo in esame si è chiuso con un utile netto aumentato del 10% a 318mila euro, beneficiando di una minore incidenza delle imposte con un tax rate sceso al 21,2% dal precedente 33,4 per cento.
Sul fronte patrimoniale la liquidità netta si è fissata a 1,3 milioni, in aumento di 0,1 milioni rispetto a fine 2018.
Il management ritiene che il trend dei risultati conseguiti nel primo semestre si manterrà anche nei prossimi mesi dell’anno. In particolare, prosegue il processo di internazionalizzazione con il continuo investimento sulla controllata di New York, che inizierà a generare ricavi di vendita a partire dal quarto trimestre 2019, oltre alle attività di promozione dei prodotti Longino & Cardenal all’estero e le attività di ricerca e sviluppo rivolte alla ricerca e selezione di nuovi cibi.
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