Massimo Doris, Ceo di Banca Mediolanum, interviene sulla normativa dei Pir. L’Ad di Banca Mediolanum sostiene in un’intervista che le modifiche apportate nel 2019 alla normativa stanno bloccando il nuovo strumento finanziario e, a suo avviso, per ridare vigore a tale tipologia di fondi bisognerebbe tornare alle regole originarie.
Banca Mediolanum è stata una delle società di gestione che ha maggiormente puntato sui Pir (Piani individuali di risparmio), conquistando una quota del 22% del mercato. Un successo che ora però si sta rivelando un boomerang dato che i nuovi strumenti presentano già da otto mesi una raccolta negativa.
La ragione secondo Doris sta nelle modifiche alla normativa che vincolano il 3,5% delle somme investite al venture capital e il 3,5% a Pmi negoziate sull’Aim, sollevando il tema della liquidabilità dell’investimento.
Per Doris bisogna tornare alla normativa originaria. Il manager sottolinea come i Pir, in quanto UCITS aperti, non siano il veicolo adatto per investimenti in strumenti non quotati e illiquidi per i quali è più opportuno l’utilizzo di fondi chiusi a scadenza, quale ad esempio l`Eltif (European Long Term Investment Fund).
Oggi intorno alle 12:00 i titoli Banca Mediolanum lasciano sul mercato lo 0,1% in Borsa a 6,89 euro, in linea con il comparto dei servizi finanziari.