Mercati – Apertura poco mossa, Milano attende la manovra

Apertura incerta per le borse europee in scia ai nuovi attriti tra Stati Uniti e Cina, mentre in Italia il focus è sulla presentazione della Nota di Aggiornamento al Def. Intorno alle 9:15, a Milano il Ftse Mib cede lo 0,3% in area 21.960 punti.

Poco mossi anche il Dax di Francoforte (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%).

Lo spread Btp-Bund riparte in area 139 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,85%, in attesa del consiglio dei ministri di questa sera sui nuovi obiettivi di crescita, deficit e debito.

Per quanto riguarda le questioni commerciali, il capo negoziatore cinese, il vicepremier Liu He, dovrebbe recarsi nelle prossime settimane a Washington per un nuovo round di negoziati, mentre non sembrano placarsi le tensioni tra le parti.

Secondo alcune indiscrezioni, l’amministrazione Trump starebbe valutando di limitare i flussi di investimenti statunitensi verso la Cina, oltre al delisting di società cinesi dai mercati Usa.

Notizia quest’ultima parzialmente smentita nel weekend da un portavoce del Tesoro americano, secondo cui non ci sono “al momento” piani in questa direzione senza però escludere categoricamente la possibilità.

Sul fronte macro, l’agenda di oggi prevede la lettura preliminare dell’inflazione a settembre in Italia e Germania, il tasso di disoccupazione in Germania (settembre), Italia (agosto) ed Eurozona (agosto) e la lettura finale del Pil Uk del secondo trimestre.

Intanto il cambio dollaro/yen arretra leggermente a 107,8, mentre l’euro/dollaro viaggia a 1,094 dopo che il presidente della Bce Mario Draghi, in un’intervista al Financial Times, ha rilanciato gli appelli all’unione fiscale per rafforzare la zona euro.

Tra le materie prime, infine, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,4%) a 61,7 dollari e il Wti (-0,3%) a 55,7 dollari.

Tornando a Piazza Affari, in calo in avvio STM (-1,7%), Cnh (-1,2%) e Saipem (-1%), mentre avanzano Moncler (+0,4%), Terna (+0,4%) e Snam (+0,4%). Negativa Fca (-0,7%), che ha concordato di pagare 40 milioni di dollari per chiudere un’inchiesta della Sec americana, che accusava il gruppo di aver fornito agli investitori dati fuorvianti sulle vendite mensili in Usa.