Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina la settimana con un calo dell’1,7% e in direzione opposta rispetto all’analogo europeo (+1,8%), risentendo della frenata del comparto bancario (-1,7%) e facendo peggio del Ftse Mib (-0,5%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, anche se le due superpotenze sono pronte a proseguire i negoziati.
Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte sta lavorando alla manovra 2020, con l’aggiornamento dei target di crescita e di finanza pubblica che potrebbe slittare a oggi lunedì 30 settembre.
L’ottava negativa registrata dal settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management.
Sul listino principale sotto pressione Nexi (-5,2%), che ha risentito del ‘sell’ attribuito da Société Générale. Male Exor (-2,6%), mossasi in scia all’andamento nel complesso negativo delle principali controllate quotate.
Tra le Mid Cap limita il calo Banca Ifis (-0,1%), che prosegue nella discussione con Credito Fondiario per una possibile partnership. Stop per doValue (-1,3%), che ha siglato una nuova collaborazione, e Cerved (-2,7%).
Tra le Small Cap tonfo di Banca Intermobiliare (-8,7%), il cui cda ha varato un nuovo piano industriale al 2024 il cui sviluppo sarà accompagnato da un aumento di capitale da 100 milioni e con la banca che prosegue nella fase di debolezza dei conti. Realizzi su Banca Sistema (-4,1%), con i volumi del factoring che hanno superato i 2 miliardi.